La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, la Giunta regionale dice sì all'ampliamento della discarica

di Roberto Petretto
Olbia, la Giunta regionale dice sì all'ampliamento della discarica

Parere favorevole al progetto di adeguamento proposto dal Cipnes Gallura. Prevista una lunga serie di prescrizioni

28 ottobre 2019
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OLBIA. Lo aveva preannunciato in consiglio regionale, ora ha corroborato quelle anticipazioni con un atto formale: l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Lampis, ha chiesto e ottenuto dalla Giunta il parere positivo «sulla compatibilità ambientale dell’adeguamento funzionale dell'installazione Ippc consortile in località Spiritu Santu Olbia».

Il progetto di adeguamento della contestata discarica ottiene quindi il “sì” della parte politica. Il progetto è stato proposto dal Consorzio industriale provinciale Nord Est Sardegna-Gallura. La giunta regionale ha posto una serie di condizioni che dovranno essere «rispettate, e recepite nel progettoesecutivo». Sul loro rispetto dovranno vigilare «per quanto di competenza, il Comune di Olbia, la Provincia di Sassari, il Servizio territorialedell'ispettorato ripartimentale del Corpo forestale di Tempio Pausania e l’Arpas». I lavori dovranno essere ultimati entro 10 anni dalla pubblicazione della delibera approvata dalla Giunta Solinas il 22 ottobre.

La prospettiva di vita della discarica di Spiritu Santu, dunque, si allunga e subiscono un duro colpo le rivendicazioni di chi (come gli abitanti della frazione di Murta Maria e di Porto San Paolo) che chiedono da tempo la chiusura dell’impianto elencando i disagi a cui sono sottoposti per le emissioni che provengono dalle montagne di rifiuti.

La delibera chiarisce che l’assessore Lampis ha riferito ai colleghi di Giunta che «il Servizio delle valutazioni ambientali, tenuto conto di quanto emerso in sede istruttoria e delle osservazioni trasmesse, di tutti i pareri econtributi istruttori pervenuti durante l'iter, esaminate le integrazioni depositate, valutato che la documentazione agli atti è risultata adeguata per consentire la comprensione delle caratteristiche e dimensioni del progetto, latipologia delle opere previste ed il contesto territoriale e ambientale di riferimento, ha concluso l’istruttoria con una proposta di giudizio positivo in merito alla compatibilità ambientale dell'intervento».

Si pone però un lungo elenco di condizioni. Molto importanti, considerate le proteste che accompagnano la presenza della discarica, sono le disposizioni che puntano a «minimizzare gli impatti sulla componente atmosfera». Le prescrizioni della Giunta prevedono che «dovrà essere garantita la periodica manutenzione di tutti i presidi previsti per il contenimento delle emissioni puntuali delle diverse sezioni impiantistiche (sistemi di abbattimento degli inquinanti,impianti di aspirazione, biofiltri, ecc.), per assicurare l'adeguata efficienza». Per contenere le emissioni diffuse «dovrà essere garantita la periodica pulizia dei piazzali e della viabilità della piattaforma e si dovranno adottare tutti gli accorgimenti previsti».

Dovrà essere verificata la coerenza con la pianificazione urbanisticadelle superfici in ampliamento; il progetto non dovrà interferire con zone a rischio idrogeologico; prima dell'inizio dei lavori, dovrà essere redatto un programma delle attività di cantiere; gli scavi saranbno soggetti a una serie di limitazioni e disposizioni; se, durante la realizzazione delle opere di fondazione dell'impianto di digestioneanaerobica, dovessero essere intercettate falde superficiali, dovranno essere adottati criteri di protezione.

Previste inoltre misure per la gestione delle acque meteoriche e dei reflui dellapiattaforma e altre per il trattamento della frazione biodegradabile. Altre disposizioni riguardano la piattaforma di recupero degli imballaggi, l'impianto di recupero inerti.

Particolarmente dettagliato l’elenco delle prescrizioni sulla realizzazione e gestione della nuova discarica, sul ripristino ambientale della nuova discarica. Per quanto riguarda la discarica in esercizio misure rigide sono state previste sull’inquinamento delle falde, disponendo anche la realizzazione di nuovi pozzi piezometrici.



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