La Nuova Sardegna

Olbia

L’appello dei medici: «State a casa, non è finita»

di Giuseppe Pulina
L’appello dei medici: «State a casa, non è finita»

Allarme all’ospedale Paolo Dettori: troppa gente a passeggio, basta un positivo e avremo 3 contagiati

06 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Forse andrebbero aumentati i controlli e reso chiaro a tutti che la sicurezza non è questione personale. A notare che non tutto procede per il verso giusto sono i medici dell’ospedale “Paolo Dettori” che hanno lanciato un appello (l’ennesimo, si potrebbe dire) alla cittadinanza: restare a casa e non approfittare della situazione relativamente tranquilla in cui, rispetto ad altre realtà geografiche, si trovano Tempio e la Gallura. «Restate in casa – dicono in coro i medici – perché si vede troppa gente in giro spesso senza la mascherina o adagiata sulla testa come se si trattasse di un paio di occhiali da sole». Complice del mancato rispetto delle norme potrebbe essere il clima primaverile di questi giorni: «È assurdo che si esca se non per motivi di stretta necessità e per le poche esclusioni dettate dalle disposizioni vigenti. Ciò che ci fa lanciare questo ennesimo appello è vedere troppe persone a passeggio. Capiamo le belle giornate, ma questo non è proprio il momento di approfittarsene, malgrado tutti vedano le immagini terrificanti che raccontano cosa succede altrove».

Quello che i medici dell’ospedale tempiese temono è il possibile effetto domino o birillo: «Le persone a spasso non sono assolutamente protette con le mascherine, e se solo una dovesse essere positiva, ci sarebbero tre contagi tra le persone che vi entrano in contatto».

Anche molti cittadini si dichiarano contrariati per la condotta di chi non rispetta in pieno le norme. Non è raro vedere più persone, seppur munite di mascherina, che si muovono con la stessa macchina. Non tutti hanno, inoltre, la mascherina, ma questo può dipendere dalla difficoltà di procurarsela. C’è chi si arrangia con mascherine artigianali, di quelle fatte in casa o, nel migliore dei casi, prodotte da qualche abile sarta. «Abbiamo la fortuna di essere pochi – dicono i medici del Paolo Dettori – e di essere sparsi in un territorio vastissimo. Laddove ci sono maggiori concentrazioni umane le cose non vanno bene. Noi utilizziamo le precauzioni maggiori, usiamo presidi consoni e continuamente spruzziamo il disinfettante su tutto». Il parere dei medici è importante, così come il loro grido d’allarme. Tutti vorrebbero saperne di più per fare meglio la propria parte. E così anche a Tempio, sul modello di quello che si sta facendo a Trinità d’Agultu, verranno organizzate videoconferenze con esperti della materia (in questo caso di epidemiologia) con tanto di piattaforme digitali e dirette su fb. L’iniziativa, targata galluranews, mira a dare risposte al fabbisogno informativo di tutti.

La strage

Famiglia sarda sterminata in Germania, sgomento nell'isola: «Le loro radici sono qui, tornavano spesso»

di Giancarlo Bulla
Le nostre iniziative