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“Lu duttori” all’opera tra i malati Covid-19: «Un dovere essere qui»

di Sebastiano Depperu
“Lu duttori” all’opera tra i malati Covid-19: «Un dovere essere qui»

LUOGOSANTO. Da 27 anni è "lu duttori" a Luogosanto. Ma, da qualche giorno, è in servizio in Lombardia per portare aiuto ai colleghi nel difficile momento dell'epidemia da Covid-19. Antonio Brizzi e...

12 aprile 2020
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LUOGOSANTO. Da 27 anni è "lu duttori" a Luogosanto. Ma, da qualche giorno, è in servizio in Lombardia per portare aiuto ai colleghi nel difficile momento dell'epidemia da Covid-19. Antonio Brizzi e ha preso servizio a Gardone Val Trompia, a una ventina di minuti da Brescia, in un ospedale di medie dimensioni. Ci rimarrà per una ventina di giorni. È contento della scelta e, anche lui, lancia l'appello allo stare a casa. «Se non lo tocchi con mano quello che stanno facendo (e che hanno fatto) non ci credi, è incredibile – racconta il medico classe 1957 – meritavano di essere aiutati per tutto quello che hanno fatto. L'ho sentito come un dovere. Ma il favore è reciproco: io aiuto loro ma sto anche imparando tanto. La classe medica italiana ha risposto in modo massiccio all'appello. Forse ha dato una risposta alla gente: come categoria siamo sempre bistrattati. In Lombardia i medici si sono, letteralmente, fatti a pezzi per curare la gente». Brizzi è tra i quasi 8mila medici italiani che hanno risposto alla chiamata della Protezione civile che chiedeva l'aiuto di 300 medici da destinare alle zone più colpite. Il medico sardo è arrivato l'8 aprile a Roma; da lì il trasferimento a Linate da dove è stato destinato alla zona di Brescia assieme a una ventina di colleghi, gli altri sono andati in Emilia Romagna, nelle Marche e in altre regioni. Antonio Brizzi è stato inserito tra i medici destinati agli ospedali civili in una delle province più colpite: «La situazione ora sta migliorando. Sono stati dimessi dei pazienti. Però, mi sento di continuare a dire che la gente deve rimanere a casa. Solo così tutto continuerà a migliorare. Gli ospedali di Brescia e dell'hinterland sono solo occupati da pazienti Covid. Qui c'è l'eccellenza sanitaria, non oso immaginare se tutto questo fosse successo da noi». Tutti i medici lavorano solo per i pazienti affetti da coronavirus. Brizzi è in turno con altri due colleghi (un altro chirurgo e una geriatra): «Si entra uno per volta nella stanza dei malati per le visite, con tutti presidi di protezione sia dentro che fuori dalla stanza: in tre gestiamo dieci pazienti». A Luogosanto sono orgogliosi di lui, sindaco in testa che esprime ammirazione e orgoglio.

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