La Nuova Sardegna

Olbia

Cipnes, la zona industriale si espande a Vena Fiorita

di Giandomenico Mele
Cipnes, la zona industriale si espande a Vena Fiorita

Accordo preliminare con il Comune per un’area di 19 ettari vicino alla 131 Dcn Interessato all’insediamento un gruppo alimentare di livello internazionale

23 aprile 2020
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OLBIA. L’economia si muove, nonostante la tragedia della pandemia. Olbia soffre, sforna nuovi poveri, ma la luce in fondo al tunnel è rappresentata dalla vivacità del suo tessuto produttivo. Il Cipnes, Consorzio industriale provinciale, ha ricevuto manifestazioni di interesse da parte di alcune grandi aziende, tra le quali un gruppo del settore alimentare di livello internazionale. Chiedono spazi per nuovi insediamenti produttivi. Si tratta, probabilmente, di quelle grandi realtà della filiera agroalimentare che sarà alla base del progetto Insula, la piattaforma di marketing territoriale che sta sorgendo nella zona industriale di Olbia.

Le aree. La zona industriale di Olbia, da via dei Lidi fino a Cala Saccaia, non è più sufficiente. Da qui nasce l’accordo preliminare sottoscritto tra Cipnes e Comune di Olbia per la individuazione e la delimitazione di una nuova area industriale consortile. Si tratta di 19 ettari che si affacciano sulla strada statale 131 Dcn, in direzione Olbia, al chilometro 138. Un’area che si trova esattamente dietro Vena Fiorita, a destinazione industriale, dove potrebbero sorgere le nuove fabbriche del gruppo internazionale del settore alimentare. «Si tratta – spiegano all’ufficio stampa del Cipnes – di una iniziativa di grandissimo impatto per l’economia di Olbia, un progetto molto vicino per dimensioni e vocazione a quello di un’azienda come la Generale Conserve del tonno As do Mar.Il Cipnes curerà direttamente la fase progettuale, utilizzando tutte le opportunità che arriveranno dalla Zona economica speciale».

Area Zes. L’area non ha una destinazione urbanistica residenziale, è connessa agli insediamenti dell’area industriale di Olbia, vicina agli hub portuale ed aeroportuale e già delimitata ai fini della Zes, la Zona economica speciale. Burocrazia pari a zero, corridoi doganali semplificati, sgravi fiscali e agevolazioni. La Zes potrebbe trasformare parte dei 150 ettari di Olbia in rampa di lancio per aziende di servizi, che puntano sullo sviluppo tecnologico, ma anche insediamenti produttivi tradizionali, già sorti o interessati ad entrare nell’area governata dal Consorzio industriale.

La Zes di Olbia. Il polo di Olbia, sui 150 ettari disponibili, ne vanta 21 destinati a cantieristica navale, di alta specializzazione e arricchita da aziende all’avanguardia; 112 a logistica e servizi; 3 per la logistica intermodale, basati soprattutto sulla Piattaforma tecnologica europea, che diventerà la sede del format di marketing territoriale Insula. La Zona economica speciale sarà collegata a un’area portuale e aeroportuale, destinataria di benefici fiscali e semplificazioni amministrative, per consentire lo sviluppo delle imprese e l’attrazione di investimenti, anche esteri. Un profilo perfetto per i nuovi investimenti, per i quali l’unico problema è la carenza di aree disponibili nel comprensorio industriale. Da qui gli accordi tra Comune e Cipnes per individuare nuove zone produttive.

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