La Nuova Sardegna

Olbia

sa die de sa sardigna 

Una dispensa inedita per gli studenti tempiesi

Una dispensa inedita per gli studenti tempiesi

TEMPIO. “Sa die de sa Sardigna” e le scuole chiuse. È così da diversi anni, anche se la decisione di celebrare la giornata commemorativa dell’orgoglio sardo non viene considerata da tutti opportuna...

28 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. “Sa die de sa Sardigna” e le scuole chiuse. È così da diversi anni, anche se la decisione di celebrare la giornata commemorativa dell’orgoglio sardo non viene considerata da tutti opportuna sotto il profilo didattico. Quest’anno, complice la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, “sa die” ripropone il solito canovaccio, demandando alla libera iniziativa di scuole e docenti la scelta di proporre idee, progetti e momenti di riflessione.

Al “Dettori” è stata proposta la condivisione di un documento inedito realizzato per stimolare la riflessione sulle due giornate del 25 e 28 aprile. Cinque studiosi, specialisti della materia, hanno detto la loro sul significato di “sa die”, rivolgendosi agli studenti del liceo tempiese, ma, in realtà, anche ai loro coetanei delle altre scuole dell’isola. Si tratta di Gavina Cherchi, Aldo Borghesi, Marina Moncelsi, Gianni Marilotti e Mauro Maxia. Critica verso “sa die” si dichiara Marina Moncelsi, presidente dell’Istasac: “storicamente sbagliata” e per niente liberatoria. Di “ribellione contro la tirannia”, parla invece la filosofa dell’arte Gavina Cherchi.

Per Borghesi, non bisogna «dimenticare che la storia della Sardegna contemporanea e di quel passaggio fondamentale che in essa è la conquista dell'autonomia regionale è un ulteriore risultato della sconfitta e della scomparsa del fascismo: visto che nessun fascismo ha mai concesso autonomie, tanto meno territoriali».

Nel dibattito rivolto agli studenti interviene anche Gianni Marilotti, presidente della Biblioteca del Senato: «Sa die de sa Sardigna è stata istituita come festa nazionale dell’identità dei Sardi e difficilmente può essere collegata con altre ricorrenze come il 25 aprile». Non così Maxia, per il quale «tra il 25 e il 28 aprile si può stabilire un collegamento nel senso che entrambe le date commemorano la fine di un periodo di sofferenze, la raggiunta libertà, anche se poi la storia andò diversamente». (g.pu.)

Primo piano
Meteo

Maltempo in arrivo sulla Sardegna: ecco la mappa animata dei temporali

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative