La Nuova Sardegna

Olbia

Be free, la cucina senza glutine e lattosio

Be free, la cucina senza glutine e lattosio

Serate a tema nel ristorante di Giovanni Mura e Matteo Fiori in via D’Annunzio

03 giugno 2020
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OLBIA. L’intreccio non è dei più semplici. Sono due amici di Florinas con la passione per la ristorazione in comune, che hanno portato insieme gli studi dalle scuole elementari all’alberghiero, poi entrambi sono volati via, Giovanni Mura in Germania, Matteo Fiori in Inghilterra e in Spagna. Una volta tornati in Italia, si sono ritrovati a Olbia, e a Olbia hanno deciso di realizzare il loro sogno. A gennaio hanno aperto il ristorante “Be free” in via Gabriele D’Annunzio. Ci mettono la mano sul fuoco: «Siamo gli unici nell'isola». Un ristorante che in cucina è tassativamente senza glutine e senza lattosio e in sala ha l’obbiettivo di diventare completamente plastic free.

La riapertura ha portato con sé le ovvie conseguenze che si sanno, mascherine sul volto, torrette di gel (e boccette piccole su ogni tavolo), diminuzione delle sedute «e non è possibile avvicinarsi al bancone. La prima settimana è andata così così, l’ultima meglio. Ma ci tenevamo a riprendere e ora pensiamo a cosa poter organizzare. Sicuramente serate a tema, con il contributo di artisti e artigiani, e il venerdì vorremmo proporlo come serata dedicata alla musica» spiega Matteo Fiori. Nove anni in un noto ristorante di Londra, due a Palma di Maiorca. Lui sta in sala mentre Giovanni è impegnato con la farina («di riso venere») a fare pasta fresca. Da un lato gli spaghetti alla chitarra sono pronti, in mano si rigira quelli che diventeranno ravioli.

«Abbiamo scelto di utilizzare esclusivamente prodotti sardi – dice –, così come pesce locale, il polpo o anche lo sgombro, che di sicuro a tavola viene servito meno spesso di altri». Cresciuto grazie alla famiglia nel mondo della ristorazione, conta un’esperienza insieme alla celebre Rita Denza, diversi locali in Costa Smeralda. Si respira aria internazionale, l’idea centrale del progetto lo è. «All’estero è di sicuro più facile trovare ristoranti ma anche negozi totalmente gluten free e senza lattosio – così Matteo, che specifica –. La nostra comunque non è solo una cucina per pochi, ci rivolgiamo a tutti. Ci teniamo anche alla parte vegana, proprio due giorni fa abbiamo creato il nostro hamburger vegano, ci abbiamo lavorato per qualche mese. In questi casi la sfida è trovare un sapore e un colore vicini a quelli della carne, come? Con il fungo».

L’obbiettivo dichiarato della cucina “Be free” è eliminare dai piatti il 95 per cento di tutte le allergie, «chi entra, deve poter mangiare ogni cosa sul menù». La risposta della popolazione alla novità è stata positiva, adesso serve ricostruire il castello di carte come tutti gli altri del settore. In programma c’erano diverse assunzioni e l’idea di rimanere aperti dalle 7 del mattino sino a mezzanotte ininterrottamente. Ora si riavvolge il nastro e si riparte, «ci piacerebbe riuscire a creare una catena con locali in tutte le città della Sardegna». (p.a.)

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