La Nuova Sardegna

Olbia

«A Olbia solo le urgenze indifferibili»

di Antonello Sechi
«A Olbia solo le urgenze indifferibili»

Avviso dell’Assl al 118. Da ieri funziona solo una sala operatoria su tre, mancano gli anestesisti. Consiglio comunale lunedì

11 luglio 2020
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OLBIA. Avviso al 118 e alle ambulanze: portate a Olbia solo le urgenze indifferibili, le altre emergenze altrove. Firmato Assl di Olbia. Nessun ripensamento, nessun aiuto dall’esterno. All’ospedale Giovanni Paolo II ieri è successo quello che si temeva: una sola sala operatoria aperta su tre, l’unica in funzione nei tre ospedali galluresi. Sono saltati interventi urgenti. Almeno cinque, secondo il poco che filtra, visto che a causa del regolamento bavaglio nessuno si azzarda a dirlo apertamente. Il blocco operatorio dell’ospedale è azzoppato dalla mancanza di anestesisti: sono pochi, pochissimi, e senza di loro non si possono fare interventi. Al lavoro, ieri, ce n’era uno per turno. In mattinata si era diffusa l’illusione che potesse arrivarne qualcuno in prestito da Sassari ma si è sgonfiata in poche ore. Non è rimasto che andare avanti con un’unica sala operatoria. Sarà così anche oggi, domani e nei prossimi giorni. Sempre che questo disastro sanitario non convinca assessore regionale e Ats che lasciare il nordest dell’isola in ginocchio proprio quando all’utenza locale si aggiungono migliaia di turisti è improponibile, magari neanche legale: si ipotizza l’interruzione di pubblico servizio. Si muove la politica, intanto. Ci sono due appuntamenti. Il primo è il consiglio comunale straordinario di Olbia. È stato convocato per lunedì alle 16,30. Argomento: servizi sanitari ospedalieri in città. Dice il sindaco Settimo Nizzi: «Non si può gestire la sanità in Gallura in questo modo. Si sguarnisce l’ospedale di Olbia per non far funzionare niente». Al consiglio sono invitati il direttore dell’Asl Paolo Tauro e tutti i primari: Luigi Presenti (chirurgia), Attilio Bua (pronto soccorso), Antonio Rubattu (ostetricia e ginecologia), Marino Achenza (Medicina generale), Sebastiano Cudoni (ortopedia), Augusto Masia (pediatria), Vincenzo Bifulco (radiologia), Rosanna Pes (Utic cardiologia), Alì Alvandi (anestesia e rianimazione), Gianfranco Fundoni (nefrologia), Giancarlo Tonolo (diabetologia), Salvatore Ortu (oncologia). Il secondo appuntamento martedì alle 10,30 ad Arzachena, dove si terrà la conferenza socio-sanitaria territoriale. Antonio Satta, il presidente, ha inviato l’invito anche al presidente e all’assessore regionale alla sanità, all’Ats, ai parlamentari e ai consiglieri regionali del territorio. Anche in questo caso, il tema sarà la situazione degli ospedali e dei servizi sanitari nei distretti di Olbia, Tempio e La Maddalena. Il disastro, si è capito, riguarda la sanità di tutta la Gallura. Lo riassume con un post su facebook Marisa Careddu, il sindaco di Luras: «Paolo Dettori, Tempio? Smantellato lentamente. Paolo Merlo, La Maddalena? Smantellato lentamente. Nessuna pietà per il grido di dolore del territorio. Ora Olbia. Giovanni Paolo II».

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