La Nuova Sardegna

OLBIA. Ha quattro calcoli renali di due centimetri ciascuno, convive con dolori lancinanti e aspetta da mesi di poter essere operata. Ora, però, non ce la fa più. Ed è stanca di finire di continuo al pronto soccorso dove la terapia a cui viene sottoposta le fa dimenticare l’incubo solo per poco. A raccontare una storia di disagio e di sofferenza è una madre. «Sono preoccupata per mia figlia, è lei che sta male. Prima dell’emergenza sanitaria - racconta la donna - era stato fissato l’intervento al Santissima Trinità di Cagliari. Perché quello è l’unico ospedale dell’isola a utilizzare una tecnica davvero innovativa. Capisco che durante la pandemia le priorità fossero altre e capisco la necessità di rinviare tutti gli interventi “non urgenti”. Ma sono passati mesi e mia figlia, che ha 49 anni, non può continuare a sopportare dolori lancinanti. Mi auguro che questa protesta pubblica possa spingere i medici cagliaritani a inserire al più presto l’intervento nella loro agenda».