La Nuova Sardegna

Olbia

Covid, riapre l’area grigia al Giovanni Paolo II

Covid, riapre l’area grigia al Giovanni Paolo II

Intanto il Mater Olbia sta per attivare ulteriori quattordici posti letto per ospitare i pazienti positivi

28 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Verrà riattivata in queste ore, al Giovanni Paolo II, l’area grigia; una zona completamente isolata e con percorsi separati, che ospiterà i pazienti sospetti e quelli positivi in via temporanea. La notizia non è stata diffusa ufficialmente ma l’Ats-Assl di Olbia ha ormai completato la sistemazione di un’area dell’ospedale, che non è la stessa che era stata allestita lo scorso mese di marzo e che era rimasta operativa per più di due mesi. Stavolta è stata scelta un’ala del padiglione di emergenza: quella che ospita al piano terra il pronto soccorso, al primo piano la rianimazione e nel primo livello sotterraneo la zona della risonanza magnetica e della tac: una sistemazione che consentirà di gestire nel migliore dei modi i casi che si dovessero presentare. Si tratta comunque di un ambiente staccato e protetto, con sei posti letto. Ma si tratta, come detto, di un “reparto”di passaggio: qui i pazienti verranno accolti e assistiti in attesa del trasferimento in uno degli ospedali Covid. Il più vicino dei quali è il Mater Olbia.

Intanto, proprio nell’ospedale di eccellenza che lo scorso 23 ottobre ha blindato la sua zona rossa, i primi 14 posti letto Covid sono già tutti occupati.

Dopo i dieci pazienti arrivati in una notte (quella successiva all’isolamento totale del blocco due, per continuare a garantire tutta la normale attività ospedaliera) le ambulanze ne hanno portato altri quattro. E ora non c’è più posto. Ecco perché tra questa e la prossima settimana, come ha fatto sapere il consulente del Mater Olbia Hospital Franco Meloni, saranno a disposizione anche gli altri quattordici posti letto (tutti a pressione negativa): dodici per l’assistenza ordinaria e due per la terapia semi intensiva. (s.p.)



Primo piano
La denuncia

L’ambulanza bruciata, Claudio Cabizzosu: «Sospettiamo sia stata un’altra associazione»

di Luca Fiori
Le nostre iniziative