La Nuova Sardegna

Olbia

Mater, nella zona rossa tutti i posti letto occupati

di Stefania Puorro
Mater, nella zona rossa tutti i posti letto occupati

Sono 34 (sei di terapia intensiva) quelli attivati in 20 giorni, si lavora senza sosta Doppia assistenza per i pazienti Covid: quando guariscono vanno in riabilitazione

20 novembre 2020
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OLBIA. I posti letto Covid del Mater Olbia sono tutti occupati. Sono 34 in tutto, compresi i sei di terapia intensiva, attivati nel giro di venti giorni . Si lavora senza sosta nell’area rossa dell’ospedale d’eccellenza, ma nello stesso tempo prosegue regolarmente anche l’attività ordinaria. «In questo caso, considerando le priorità del momento, abbiamo ridotto leggermente e siamo scesi a 110. Ma vanno avanti ininterrottamente sia i servizi ambulatoriali che i ricoveri. In piena attività anche le sale operatorie. Abbiamo però irrigidito le modalità di accesso all’ospedale. Tutti coloro che arrivano per ottenere una prestazione o in attesa di raggiungere un reparto, vengono accolti in una sala d’attesa, sempre nel rispetto delle norme, e sottoposti al tampone antigenico: un test che consente di avere il risultato in quindici minuti e di procedere così in assoluta sicurezza. Se non ci sono problemi, al paziente viene fatto indossare un braccialetto colorato per raggiungere la zona dell’ospedale in cui è diretto. Nel caso invece si dovesse accertare una positività su una persona che arriva da fuori, la si sottopone anche al test molecolare e poi si provvede a segnalarla all’Ats».

In questo momento, al Mater Olbia, vengono fatti in media 1000 tamponi molecolari alla settimana (compresi quelli del drive in) e si raggiungono anche i 5000 al mese. «Ma presto potremo farne molti di più - precisa Franco Meloni - perché stiamo cercando una ditta, e forse l’abbiamo anche trovata, che ci fornisca un ulteriore macchinario garantendoci nello stesso tempo i reagenti».

Nel blindatissimo blocco 2 dell’ospedale, quello che ospita appunto la zona rossa, appena si libera un posto letto, c’è subito un’altra ambulanza con un altro paziente colpito dal virus da ricoverare. «Abbiamo pazienti che arrivano da tutta la Sardegna, ma quando è possibile bisognerebbe cercare di evitare viaggi di ore a malati gravi. Nel nostro reparto Covid, comunque, stiamo attuando un progetto importante, di cui abbiamo scritto anche all’Ats - aggiunge ancora il consulente del Mater Olbia -. Il nostro impegno, nel momento in cui un paziente non è più positivo, si concentra sulla riabilitazione. Si comincia con la fisioterapia respiratoria nell’area Covid, e poi il paziente negativizzato viene trasferito nel reparto di riabilitazione per una sua completa ripresa».

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