La Nuova Sardegna

Olbia

Una campagna di scavi nel nuraghe dimenticato

di Dario Budroni
Una campagna di scavi nel nuraghe dimenticato

Dal Mibact alla Soprintendenza, un milione di euro per finanziare i lavori Da trent’anni il Belveghile è “sfregiato” da un viadotto della circonvallazione 

27 novembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Il nuraghe sfregiato e dimenticato si prende la sua rivincita. Sepolto sotto una decina di travi di cimento armato, il Belveghile sarà presto interessato da uno scavo archeologico. Poi sarà reso finalmente fruibile. I soldi ci sono: un milione di euro stanziato già un anno fa. Un finanziamento, portato a casa dalla Soprintendenza, arrivato dal ministero dei Beni culturali e poi passato per il segretariato della Regione. Di questi soldi ne saranno presto spesi 164mila euro.

Come si legge in un documento approvato nei giorni scorsi dal segretariato regionale del Mibact, e comparso sull’albo pretorio del Comune, è stata infatti avviata una manifestazione di interesse che come oggetto ha l’appalto per i lavori di scavo. Le manifestazioni di interesse, per poi partecipare alla gara da 164mila euro, dovranno essere presentate entro il prossimo 13 dicembre. Insomma, una gran bella notizia per il Belveghile. Quello che ha subito il nuraghe che si trova a nord di Olbia rappresenta infatti uno dei peggiori trattamenti riservati alla storia negli ultimi decenni, non solo in Sardegna. Una trentina di anni fa, invece di modificare il tracciato della circonvallazione nord in fase di progettazione, la nuova strada venne infatti fatta passare direttamente sopra il nuraghe. Da quel momento il Belveghile, tra l’altro un sito di una certa importanza, resiste al passare del tempo all’ombra di un viadotto che, beffardamente, si chiama Nuraghe. Adesso, però, sarà finalmente recuperato. Il viadotto, che collega la circonvallazione per Golfo Aranci con lo svincolo per la Costa Smeralda, resterà al suo posto, ma il sito sarà scavato e riqualificato e infine potrà essere anche visitato, con tanto di area espositiva.

A presentare il progetto di recupero era stata la Soprintendenza locale, che aveva portato a casa anche 700mila euro per recuperare due vecchi capannoni dell’ex artiglieria Santa Cecilia, sotto la sopraelevata che collega via Roma a via Vittorio Veneto. Del recupero dell’artiglieria, un polmone verde nel cuore della città passato al Comune nel 2017 al prezzo simbolico di un euro, si parla già da parecchio tempo. Qui la Soprintendenza ha già un capannone utilizzato come magazzino dove sono conservati numerosi reperti trovati in città. Altri due, però, saranno ristrutturati e trasformati in un polo museale dove si potranno ammirare alcuni dei pezzi pregiati della storia olbiese. Un intervento che potrebbe anche rappresentare un primo passo verso l’apertura alla comunità del grande parco verde.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Il discorso programmatico

Alessandra Todde in Consiglio regionale: «Da oggi si comincia a costruire il sistema Sardegna»

di Umberto Aime
Le nostre iniziative