La Nuova Sardegna

Olbia

L’interrogazione 

Olbia, Li Gioi, M5s: «Odontoiatria chiusa da 9 mesi: è inaccettabile»

Olbia, Li Gioi, M5s: «Odontoiatria chiusa da 9 mesi: è inaccettabile»

Nuova interrogazione del consigliere regionale: «La Regione smantella i servizi sanitari galluresi nel silenzio»

10 maggio 2021
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OLBIA. «A distanza di nove mesi dalla chiusura del poliambulatorio di Odontoiatria, la Regione ancora non ha provveduto a ripristinare uno dei servizi essenziali per il territorio gallurese».

Per la seconda volta il consigliere regionale del M5s, Roberto Li Gioi, presenta una interrogazione sul servizio di odontoiatria soppresso al San Giovanni di Dio.

« Da troppo tempo i pazienti di Olbia e zone limitrofe che necessitano di interventi urgenti sono costretti ad affrontare lunghi viaggi per raggiungere il poliambulatorio più vicino – denuncia Li Gioi –. Ma le difficoltà riguardano soprattutto i tantissimi cittadini che non possono permettersi di sostenere i costi delle cure dentistiche in privato, non sempre alla portata di famiglie monoreddito e talvolta proibitivi».

Per il consigliere pentastellato è in atto «il depauperamento della sanità gallurese, che non può essere giustificato con le necessità legate all’emergenza Covid. Il San Giovanni di Dio di Olbia ha garantito, negli anni, l’assistenza specialistica grazie ai servizi erogati dal poliambulatorio di Odontoiatria che, tutti i giorni della settimana la mattina, e tre volte alla settimana la sera, apriva sia per le urgenze che per le visite specialistiche ordinarie. Non possiamo accettare che questa chiusura, più volte annunciata anche dal sottoscritto, e portata all’attenzione del Consiglio regionale con una mia interrogazione a novembre 2019, passi inosservata senza che la Regione provveda a garantire l’urgente riapertura del presidio.

Dal mese d luglio dello scorso anno, da quando l’unica dottoressa che prestava servizio a Olbia ha rinunciato all’incarico, in quanto sarebbe dovuta arrivare da Cagliari per aprire l’ambulatorio una sola volta alla settimana, i pazienti galluresi sono stati abbandonati a loro stessi».
 

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