La Nuova Sardegna

Olbia

L’orto sociale mette radici a Tempio

L’orto sociale mette radici a Tempio

La campagna di Sardegna Solidale e Forestas per la piantumazione degli alberi

11 maggio 2021
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TEMPIO. Piantare un albero è un gesto d’amore e di cura lungimirante per il pianeta. Lo pensa anche il Csv Sardegna Solidale che, in collaborazione con l’Agenzia Forestas, ha organizzato una campagna per la piantumazione di alberi nei centri che fanno parte della sua rete. Dopo aver fatto tappa in altri centri dell’isola, la campagna di sensibilizzazione ha toccato anche Tempio, dove il Csv Sardegna Solidale ha aperto da anni uno dei suoi Sasol-point.

«Una campagna come questa serve - ha detto Maria Luisa Sari, coordinatrice del Sasol tempiese - a sensibilizzare i cittadini a un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre». Si inizia con piccoli interventi locali per giungere sino alle periferie del mondo. L’obiettivo del volontariato sardo è quello di piantare 5mila alberi entro l’anno in corso. Un numero, data la sua entità, forse non solo simbolico. A Tempio, per ora, ne sono stati messi a dimora alcune decine, ma più del numero conta la volontà di dare gambe e continuità al progetto che mira a coinvolge anche le altre sigle dell’associazionismo locale. Auspicio condiviso da Mattia Periccu, rappresentante regionale di Sardegna Solidale, il sindaco Gianni Addis e l’assessore Francesco Quargnenti. Gli alberi di Sardegna Solidale hanno trovato casa all’interno dell’Oltu di li fratti, l’ampio spiazzo sul quale si affaccia la murata posteriore della chiesa di San Francesco. Qui, secondo un vecchio progetto, doveva venire realizzato l’orto botanico della città. Niente di tutto ciò è stato fatto e forse proprio ciò ha consentito all’amministrazione comunale di pensare a una diversa destinazione d’uso, trasformando parte di quella terra in orti sociali. «Il fatto che i due progetti del Csv e dell’amministrazione si siano incontrati su una strada comune - ha commentato Quargnenti - è qualcosa di significativo». Lo è anche per Antonio Addis (Forestas), che ha sottolineato l’inclusività del progetto da destinare in primis ai giovani. «Anche per questo - promette il sindaco Addis - questa prima azione non rimarrà unica e isolata». La forte valenza simbolica della manifestazione è stata sottolineata da don Giorgio Diana, parroco della cattedrale, che nella sua preghiera di benedizione ha richiamato il tema della casa comune di papa Francesco. Una casa comune in cui il gesto di solidarietà vuole conciliarsi con l’urgenza di mantenere viva l’attenzione sui grandi temi ecologici.

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