La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio ricorda il figlio che amava la montagna

di Giuseppe Pulina
Tempio ricorda il figlio che amava la montagna

Si inaugura sabato una mostra dedicata a Michele Tamponi, fondatore di “Cammina Limbara”

13 ottobre 2021
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TEMPIO. Sarà più di una mostra e sarà, per i tanti tempiesi che lo hanno conosciuto, un tributo all’umanità e all’estro di Michele Tamponi, fotografo, naturalista tempiese, fondatore di “Cammina Limbara” e sostenitore di tante altre sigle che hanno scritto la storia recente dell’associazionismo locale.

Sabato 16, al Cedap (ore 11), proprio ai piedi della montagna che ha tanto amato, sarà inaugurata un’esposizione fotografica che ne racconterà l’intensa attività di appassionato osservatore e studioso della natura. Una galleria di foto realizzate da Michele Tamponi, selezionate in modo tale da documentare tanto il suo amore per la montagna gallurese, quanto la passione per la fotografia, nella cui pratica si cimentò con risultati sempre più gratificanti. Le foto della mostra costruiranno, come recita il titolo dell’esposizione allestita al Cedap, una fitta rete di “percorsi di passi e di sguardi”.

L’allestimento è curato da “La Sardegna vista da vicino”, guarda caso un’altra associazione di cui Michele Tamponi è stato tra i soci fondatori. Fotografo, naturalista convinto, Michele Tamponi è stato anche un infaticabile escursionista. Della montagna che alla fine imparò a conoscere come le sue tasche scoprì e disegnò diversi sentieri, ancora oggi seguiti da chi fa del Limbara una meta da esplorare. Con “Cammina Limbara”, l’associazione che per anni ha valorizzato il territorio gallurese e il suo paesaggio montano, ha fatto di Tempio uno dei centri più dinamici per praticare trekking ed escursionismo. Sono diversi i percorsi escursionistici, tutt’oggi utilizzabili, frutto di quell’intenso lavoro di mappatura del Limbara. A Michele Tamponi si deve anche la nascita del trekking urbano a Tempio, città che conosceva non meno bene della sua montagna dirimpettaia, tanto da averne studiato e ricostruito la storia fino al ‘200. «Spero - dice di Michele, la compagna di una vita, Domenica Azzena - che il suo sapere, che lo ha accompagnato fino all'ultimo, non sia dimenticato». Difficile farlo, considerate le tante attività di cui è stato autore diretto o deciso sostenitore. Di certo, non saranno dimenticati i percorsi che intersecano la viabilità sul Limbara, una vera manna per gli escursionisti più esigenti, “concepiti - spiegò in più di un’intervista proprio Michele Tamponi - all’insegna di un escursionismo rispettoso dell’ambiente, che si propone di valorizzare il patrimonio naturalistico, storico e culturale del massiccio del Limbara, fin dall’antichità laboratorio di ecologia umana”.

Un amore per la montagna gallurese che si può dire sconfinato e tenero, come racconta, a suo modo (quello di un artista geniale e sensibile), l’opera di Simone Sanna che introduce la mostra. Un’opera che sembra un graffito dell'anima e che rappresenta l’incancellabile storia d’amore tra Michele e il suo Limbara.

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