La Nuova Sardegna

Olbia

Al Delta center smontata per protesta la lettera E

Al Delta center smontata per protesta la lettera E

L’imprenditore Gavino Murrighile: «Nei periodi di crisi si aiuta chi produce, invece così lo si affossa»

12 gennaio 2022
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. La stangata è pesante. Se per un passo carrabile di tre metri quadri si pagavano 21 euro all’anno, adesso se ne pagano 67. Ma va molto peggio a chi espone insegne e cartelli pubblicitari. Ci sono imprenditori che se prima pagavano 800 euro adesso ne pagano 8mila. Altri passano da 2mila a 12mila. E così, per evitare di finire dissanguate, diverse imprese ieri hanno deciso di smontare le loro insegne. Al Delta center, in zona industriale, è invece scomparsa la lettera e. «E ogni settimana toglierò una lettera nuova. È una dimostrazione: le imprese sfregiate da questa decisione» dice il proprietario della struttura Gavino Murrighile, sia imprenditore che commercialista. «Questa è una tassa contro la storia, sbagliata nella forma e nella sostanza – prosegue Murrighile –. In momenti di crisi sistemica e pandemica, chi produce si aiuta e non si affossa. Le aziende non possono essere tassate a metro quadro e la grande insegna non ha alcuna correlazione con la capacità di produrre utile. Anzi, talvolta è il mezzo per cercare di essere visibili. Inoltre è un deterrente per i giovani e in generale per coloro che stanno pensando di iniziare una attività imprenditoriale». Commercialista, Murrighile spiega di essere stato sommerso dalle lamentele dei suoi clienti. «Questo mio intervento non è di natura politica, ma prettamente economico – continua Murrighile –. L’economia si ciba di entusiasmo, di positività. Invece questo è un messaggio devastante. Questa forma di tassazione non è vincente neanche per l’amministrazione, perché le aziende provvederanno a togliere le insegne facendo mancare la materia imponibile, perché si affosseranno le aziende che producono le insegne, aumenterà il contenzioso e perché le amministrazioni si troveranno ad avere buchi di bilancio da riparare con nuove imposizioni». Infine, una critica che raggiunge tutti. «In questa vicenda non salvo nessuno – continua Murrighile –. La maggioranza che l’ha approvata, la minoranza per culpa in vigilando o comunque per insufficiente opposizione, gli organismi intermedi, le associazioni di categoria, i sindacati e gli imprenditori in generale per non aver fatto sentire la loro voce. Questo provvedimento non va modificato o attenuato, va rimosso integralmente. Alla base c’è sempre una costante: la totale assenza di concertazione». (d.b.)

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative