La Nuova Sardegna

Olbia

Scuole senza spazi

Olbia, non ci sono abbastanza aule al Mossa. Studenti in Dad e monta la protesta

Olbia, non ci sono abbastanza aule al Mossa. Studenti in Dad e monta la protesta

Classi nuove inagibili, gli alunni di Scienze umane in sciopero perché non vogliono rimanere a casa

2 MINUTI DI LETTURA





Olbia La protesta è nata da un senso di repulsione verso un passato riaffiorato tutto d'un colpo. L'acronimo Dad sembrava archiviato e invece una parte di studenti e studentesse del liceo scientifico Mossa in questi giorni sta svolgendo le lezioni a distanza. Non sui banchi delle aule ma sulla scrivania del soggiorno di casa o direttamente a letto, come succedeva nel 2020 in pandemia.

L’inagibilità di alcuni spazi ha spinto la dirigenza a chiedere a una parte di alunni, a rotazione, di non presenziare fisicamente a scuola. E loro ieri mattina hanno scioperato per far sentire forte la «voglia di tornare in aula». Il preside tranquillizza: «entro settimana prossima risolviamo». La vicenda è correlata all'emergenza sovraffollamento che accomuna tutti gli istituti superiori olbiesi. Per trovare sistemazione agli oltre mille iscritti del Mossa, quest'anno sono state ricavate tre aule da un magazzino e altri spazi nella sede centrale di via Campidano, mentre il plesso al Delta center, che ospita gli alunni dell'indirizzo di Scienze umane, è stato aumentato a quindici classi, con quattro nuove aule. Il problema deriva proprio da questi nuovi locali, che si è scoperto non essere ancora pienamente fruibili. L'istituto non ha potuto fare altro che prenderne atto e decidere la Dad con turnazioni.

«Siamo del tutto contrari», si fanno sentire i giovani di Scienze umane, che ieri hanno passato la mattina con cartelli e megafono sotto il polo in zona industriale. «Martedì scorso all’ultima ora è passata la circolare che ci ha avvisato della dad – spiegano Andrada Ratiu e Marta Putzu, studentesse del comitato che ha promosso l’iniziativa di protesta –. Siamo penalizzati, da un giorno all’altro torniamo a casa e c’è chi ha problemi a dotarsi di una connessione o un computer. Il problema è legato a porte di emergenza posizionate male, ora fino a data da destinarsi siamo costretti a fare lezione in questo modo». Promettono un altro sciopero se la situazione non cambierà a breve.

Il dirigente Gigi Antolini spiega: «Sì, è sorto un problema tecnico-amministrativo che non ci concede la fruibilità delle nuove aule. Ho parlato con Provincia e proprietario dell’immobile, sono sorti elementi di concretezza che ci fanno sperare nella risoluzione entro la prossima settimana».

Primo piano
L’intervento

Una nave da crociera salva 16 migranti al largo della Sardegna

Le nostre iniziative