La Nuova Sardegna

Olbia

A Cala Saccaia

Olbia, altolà del ministero al deposito di Gnl: il progetto non supera l’esame di Via

di Giandomenico Mele

	Il rendering del serbatoio Gnl a Cala Saccaia
Il rendering del serbatoio Gnl a Cala Saccaia

Esulta l’opposizione in Consiglio: «Un primo passo per la salvaguardia del golfo»

09 maggio 2024
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Olbia. Il ministero dell’Ambiente ha espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale per il progetto “EnerClima 2050”, sul deposito costiero di Gnl e di una centrale elettrica a ciclo combinato a gas. L’impianto sarebbe dovuto sorgere a Cala Saccaia, sulla strada per Pittulongu, e sarebbe dovuto nascere per il bilanciamento delle altre fonti di energia rinnovabile. Il progetto era stato presentato dalla Olbia Lng terminal srl, costola della Olbia EnerClima 50, società partecipata paritariamente al 47,5% da Vittorio Marzano e da Bb energy trading, oltre al 5% del socio Antonio Nicotra. All’impianto, poi, si sarebbe dovuta affiancare una coltura sperimentale di alghe e un impianto di biogas dimostrativo. Gli scarti della coltura sarebbero dovuti essere destinati a biometano riciclato in centrale elettrica o riliquefatto a bio-Lng. Contro il decreto di diniego è ammesso ricorso al Tar entro 60 giorni, ovvero, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.

Pareri negativi sul deposito Gnl di Cala Saccaia erano già arrivati a inizio anno dal Dipartimento ambiente e salute dell’Istituto superiore di sanità e dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio. Pareri a cui la Olbia Lng terminal aveva risposto inviando le controdeduzioni. Il decreto del Mase ha fatto propri anche il parere negativo della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas. Il gas naturale arriverebbe con navi metaniere sino al terminal, avverrebbe quindi lo stoccaggio all’interno di un serbatoio criogenico, la vaporizzazione di parte dei quantitativi ricevuti e la successiva distribuzione, sia allo stato liquido che gassoso. La Regione aveva già chiesto approfondimenti sull’impatto paesaggistico, sollevando dubbi sulla convivenza tra il serbatoio e la mitilicoltura e sotto il profilo della sicurezza.

Non si sono fatte attendere le prime reazioni politiche alla decisione del Mase. «Un primo passo importante per la salvaguardia del golfo di Olbia e delle attività produttive presenti – sottolinea il Pd di Olbia –. Ancora una volta preme evidenziare come il contesto ambientale e economico turistico della città non possa e non debba essere compromesso da impianti di tale natura. Come fatto sin dal primo momento, esprimiamo tutta la nostra contrarietà al progetto Enerclima 2050». «Pur attendendo di conoscere gli atti e le motivazioni, avendo appreso del diniego da parte del ministero, esprimiamo grande soddisfazione, avendo da subito combattuto come minoranza consiliare, insieme a tanti cittadini e a buona parte del mondo produttivo di Cala Saccaia, contro un progetto calato dall'alto e foriero di numerosi problemi ambientali ed economiche per la città», spiega il gruppo consiliare di Liberi.

Reazioni al diniego anche dal Movimento 5 Stelle, con il consigliere regionale Roberto Li Gioi e quello comunale Alfideo Farina: «La bocciatura da parte del ministero dell’Ambiente è una notizia che ci restituisce la speranza e che, senza dubbio, legittima la fondatezza delle proteste dei cittadini galluresi. Già due anni fa manifestai la mia contrarietà a un progetto che potrebbe mettere a rischio il delicatissimo ecosistema del Golfo di Olbia dove da cento anni vengono allevati i mitili più pregiati del mondo».

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