Olbia, vecchi indumenti “donati” ai poveri. La Caritas: «Abbiate rispetto»
Nella piccola sede della Sacra Famiglia scarpe e vestiti da buttare. I volontari: «I bisognosi non sono una pattumiera»
Olbia. Invece di prendere la strada dell’ecocentro, scarpe e vestiti vecchi finiscono davanti alla piccola sede della Caritas. Quasi ogni giorno i volontari della parrocchia della Sacra Famiglia si ritrovano così a dover fare i conti con buste e scatoloni pieni di indumenti che, in realtà, sarebbero da buttare. Per questo la Caritas della parrocchia di via Roma ha deciso di ricordare ai presunti benefattori quali sono le regole alla base della carità. «Il povero non è l’escamotage per toglierti i vestiti che non indossi più – si legge su un foglio distribuito dai volontari –. Quando vuoi donare indumenti, sia veramente un atto di carità e un’opera di misericordia. Il povero non è una pattumiera della raccolta differenziata. Non dare vestiti sporchi, stropicciati, malandati. Consegnali puliti, piegati bene e soprattutto decenti per essere utilizzati da un altro. Non donare giocattoli o accessori per la casa rotti o inutilizzabili».
I vecchi indumenti non vengono soltanto consegnati ai volontari in uno stato pietoso. Molto spesso vengono direttamente abbandonati davanti alla sede della Caritas parrocchiale. «Il povero non è un essere inferiore a te, non è diverso da te per dignità e non è soltanto anziano – si legge ancora nel volantino scritto dai volontari –. Non donare a chiunque i vestiti del parente anziano defunto. L’indigente ha un’età e vive in un contesto storico e in una stagione. Evita di lasciare abiti di altre epoche che nessuno metterebbe perché fuori moda o indumenti di altra stagione. Le associazioni caritative come la nostra fanno attenzione a tutto questo e a ben altro ancora. Pertanto, pur rispettando l’anonimato e la discrezione, cerca di instaurare una relazione con i volontari, lasciando il tuo nominativo e il tuo recapito».