La Nuova Sardegna

Olbia

La sentenza

Olbia, violenza sessuale su una bimba di 8 anni: condannato 64enne

di Tiziana Simula
Olbia, violenza sessuale su una bimba di 8 anni: condannato 64enne

A subire gli abusi era un’amichetta delle figlie dell’uomo. La confessione dopo le indagini

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Olbia. Aveva confessato tutto, prima ai carabinieri, e poi al pubblico ministero. «Sì è tutto vero. Sono pentito per quello che ho fatto, mi dispiace tanto... Non riesco a spiegare le ragioni del mio comportamento». Era stata un’ammissione piena di ciò che aveva fatto nei confronti di una bambina di otto anni, amica delle figlie, costretta a subire atti sessuali. Oggi, 14 novembre, l’uomo, 64 anni, accusato di violenza sessuale, è stato condannato a quattro anni di reclusione con rito abbreviato.

Il gup del tribunale di Tempio Alessandro Cossu gli ha concesso le attenuanti generiche ed è caduta l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una minore al di sotto dei 10 anni che avrebbe fatto salire di molto la pena, e questo perché, oltre alla confessione, ha risarcito la vittima e chiesto scusa. Anche il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a quattro anni

Era stato l’uomo stesso – difeso dall’avvocato Angelo Merlini – a chiedere di essere interrogato quando aveva saputo di essere indagato. Nell’interrogatorio aveva ammesso che ciò che aveva raccontato la bambina alle maestre, era tutto vero. La vicenda risale all’estate del 2018. La piccola conosceva bene l’uomo perché era il papà delle sue amichette, con le quali si ritrovava spesso a giocare. E quegli atti sessuali che era stata costretta a subire, sarebbero avvenuti proprio in occasione di una di quelle serate trascorse a giocare con i suoi figli.

L’uomo era accusato di averla toccata nelle parti intime e di altri atti a sfondo sessuale. «Non devi dire niente a nessuno di quello che facciamo perché altrimenti finirai in un collegio e sarai picchiata dalle suore», le diceva. E lei intimorita aveva subito in silenzio. Ma un giorno aveva raccontato tutto mentre era a scuola. Si era confidata con alcune compagne e con la maestra che aveva subito informato i genitori. Era stata presentata la denuncia. E subito erano cominciate le indagini. La bambina era stata sentita in incidente probatorio dove aveva ribadito ciò che aveva confidato all’insegnante e alla sua famiglia ed era stata anche sottoposta a una perizia con una psicologa nominata dal tribunale per valutare la sua capacità di dire la verità. Non appena saputo di essere indagato, l’uomo, accompagnato dal suo difensore, si era presentato in caserma e poi in Procura e  aveva confessato.

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