Tempio, a scuola si parla di educazione sessuale
Il progetto del Rotary negli istituti superiori della città
Tempio Se ne parla spesso e si chiede in generale al mondo della scuola di provvedere. L’educazione sessuale è un’esigenza da più parti avvertita che richiede competenze non comuni. Per questa ragione, grazie a un progetto nazionale del Rotary Club distretto 2080, gli studenti del polo tecnico “Don Gavino Pes” hanno potuto seguire un importante momento formativo curato da veri esperti del campo: il dottor Niccolò D’Alessandro, ginecologo sempre molto attento alle richieste di consulenza di scuole e associazioni, e il professore Andrea Montella, endocrinologo e urologo, nonché docente ordinario di Anatomia umana della facoltà di Medicina dell’Università di Sassari.
La lezione. Accompagnati dal presidente del Rotary Club di Tempio, Alessandro Bandel, i due formatori hanno fornito una serie di informazioni utili per prevenire gravidanze non programmate, malattie sessualmente trasmissibili e le varie patologie che possono colpire l’apparato uro-genitale e riproduttivo maschile e femminile. Al seminario hanno partecipato le quinte classi dei diversi indirizzi di studio della scuola. I temi che sono stati presentati e discussi, così come lo stesso evento, rientrano nel progetto di educazione civica “Vivere e convivere”. Potranno perciò essere argomenti di confronto per l’esame di Stato di giugno, il cui colloquio prevede il coinvolgimento dell’educazione civica, materia sempre meno Cenerentola nei piani del ministero dell’Istruzione e del Merito. Nei prossimi giorni, l’iniziativa del Rotary Club di Tempio coinvolgerà gli studenti di altre scuole della città.
I numeri. Ma a conferire importanza all’iniziativa non è solo l’imminenza dell’esame. È, infatti, risaputo che i casi di malattie veneree stanno notevolmente aumentando tra i giovani. Nel 2022, rispetto all’anno precedente, ci sarebbe stato, a livello nazionale, un aumento del 50% dei casi di gonorrea. Nello stesso arco di tempo, secondo i dati forniti dal Centro Operativo Aids dell’Iss, sarebbe stato invece del vento per cento l’aumento di casi di sifilide. Tra i soggetti risultati più vulnerabili e colpiti ci sarebbero le ragazze con un’età inferiore ai 25 anni. L’asintomaticità di malattie come la clamidia contribuirebbe purtroppo alla sua diffusione.