Olbia Il gip del tribunale di Tempio Alessandro Cossu ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero sulla vicenda che vedeva indagato con l’accusa di uccisione di animale Giuseppe Masia. Il cabarettista e insegnante era stato denunciato dai proprietari di un gattino che era stato aggredito e ucciso dal suo cane. L’animale era entrato nel giardino di Masia che, secondo le accuse, aveva aizzato il cane di grossa taglia contro il gattino, uccidendolo.
Era successo l’11 giugno del 2023. I proprietari del gatto, attraverso il loro legale, l’avvocata Paola Puddu, si erano opposti alla richiesta di archiviazione. Oggi, 5 maggio, lo scioglimento della riserva da parte del giudice che ha respinto la richiesta della Procura e ha disposto che il pubblico ministero formuli entro dieci giorni l’imputazione nei confronti di Giuseppe Masia che dovrà, quindi, sostenere un processo.
Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo ritenendo che «l’offesa arrecata dall’indagato al gatto dei vicini, sia stata di particolare tenuità». Un concetto non condiviso dal giudice che ritiene, invece, che il fatto sia stato commesso con crudeltà, come dimostrano le immagini delle telecamere, gli audio dei filmati e le dichiarazioni del testimone oculare «che documentano in modo chiaro le modalità brutali dell’azione», scrive il giudice.
Nell’opposizione alla richiesta di archiviazione, l’avvocata Paola Puddu aveva proprio rimarcato l’aspetto della crudeltà con cui era stato ucciso l’animale e degli abbietti e futili motivi, che escludono completamente l’applicabilità di quella norma. Giuseppe Masia, difeso dall’avvocato Angelo Sechi del foro di Nuoro, ha sempre negato la ricostruzione dei fatti denunciata dai proprietari dell’animale ucciso gatto. (t.s.)