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Olbia

Il dramma

I dolori, la visita al pronto soccorso e l’aborto: ecco che cosa è successo

I dolori, la visita al pronto soccorso e l’aborto: ecco che cosa è successo

Indagini in corso sulla vicenda che ha coinvolto una 27enne al sesto mese di gravidanza

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Olbia Sono partite le indagini per far luce sul dramma avvenuto il 5 maggio sera a bordo della Moby, quando una donna macedone di 27 anni, ha perso il suo bambino al sesto mese di gravidanza. La tragedia è avvenuta nel bagno del traghetto che la giovane aveva raggiunto dopo aver avvertito forti dolori. Le sue grida sono state sentite dal personale di bordo, subito intervenuto prima ancora che arrivasse il 118. Ma non c’era più nulla da fare. Il feto, che la donna aveva appena partorito prematuramente, era senza vita. Non è escluso, dunque, che la magistratura possa disporre ulteriori accertamenti. La 27enne e suo marito vivono in un paese del sud della Sardegna. Aspettavano il loro primo figlio ma qualcosa non andava, già dall’altro ieri mattina, perché la donna non si sentiva bene. La coppia avrebbe dovuto imbarcarsi in serata sulla nave della Moby in partenza da Olbia per Civitavecchia, ma prima si è fermata in un pronto soccorso.

La gravidanza stava comunque procedendo e i medici avrebbero consigliato alla donna di rimanere a riposo dopo averla dimessa. Da lì, il viaggio in macchina verso Olbia per poi lasciare l’isola. Avevano il posto in poltrona, sul ponte cinque, ma appena si sono seduti, la 27enne ha cominciato a stare di nuovo male. Ha così chiesto se fosse disponibile una cabina, per potersi sdraiare, ma erano tutte occupate. Allora è andata in bagno ed è lì che la situazione è precipitata: ha partorito alla 22esima settimana e il suo bambino, ancora troppo piccolo, non respirava. Appena sono intervenuti alcuni membri dell’equipaggio, è stato dato l’allarme e sul posto si è precipitata una medicalizzata del 118. Subito mobilitate anche le squadre della polizia di frontiera, guidate dal dirigente Christian Puddu, e il direttore marittimo Gianluca d’Agostino. La partenza del traghetto, ovviamente, è stata sospesa e la donna è stata accompagnata al pronto soccorso del Giovanni Paolo II poco dopo le 23.30: qui è stata subito assistita (per una emorragia non grave) e poi dimessa un’ora e mezzo dopo. La nave ha mollato gli ormeggi attorno alle 3 del mattino e la coppia macedone, con il dolore nel cuore, trascorrerà qualche giorno a Olbia. (s.p.)

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