Il sarto olbiese arrivato dal Senegal diventa imprenditore: apre il primo ristorante africano in città
La nuova sfida di Dame Ngon, 28 anni: «L’integrazione si siede anche a tavola»
Olbia La sua è una storia di integrazione vera, di coraggio, di sfide, di determinazione. Dame Ngon, 28 anni, di origine senegalese, vive e lavora nella “sua” Olbia «e mi sento a tutti gli effetti un sardo abbronzato». Ha tanti amici, clienti in ogni angolo dell’isola. Lui fa il sarto, sogna sempre di di diventare uno stilista, insegna cucito ai detenuti di Nuchis con successo e ora sta per cominciare anche una carriera da imprenditore. Questo venerdì, 30 maggio, aprirà infatti il suo ristorante “Afritalia”, in via Sassari, numero 10, nel cuore del centro storico. Avrà una dozzina di dipendenti, tra ragazzi e ragazze sia italiani che stranieri, i quali in questa ultima fase di preparazione, lo stanno aiutano a sistemare ogni angolo del locale. Dame non lavorerà tra tavoli e cucina, perché continuerà a fare il sarto e a inseguire il suo grande sogno, ma non ha mai abbandonato nemmeno l’idea di avere un ristorante tutto suo. «E ora è realtà. Il mio obiettivo? Fare in modo che l’integrazione possa sedersi anche a tavola. Io ci credo molto, perché vivo in una città dove le persone come me sono state accolte a braccia aperte ed è qui che continuerò a vivere e a dare, anche da lavoratore, il mio contributo. Proporremo un menù internazionale che spazierà dai piatti italiani e sardi, a quelli africani e di tanti altri paesi, e offriremo competenza e professionalità».
Ci ha messo più tempo del previsto, per arrivare al giorno dell’apertura. «Sì, in questi mesi mi hanno chiamato clienti da ogni parte dell’isola – racconta -: volevano avere notizie del ristorante, per poter essere presenti. Ma c’era davvero molto da fare e volevo soprattutto che tutto fosse in regola, che ogni cosa fosse perfetta. Un ristorante africano mancava a Olbia e sono emozionato ed entusiasta per aver raggiunto anche questo traguardo. All’inaugurazione sono invitati tutti coloro che avranno piacere di stare con noi. Offriremo, gratuitamente, un ricco buffet e presenteremo così ciò che poi andremo a proporre sia a pranzo che a cena. Uno spazio lo dedicherò anche alla musica e alle diverse culture: ho infatti in mente di organizzare una serie di spettacoli a tema». Giovani, meno giovani, famiglie: Dame aspetta davvero tutti, a partire dalle 19 di venerdì 30 maggio, «ma ci terrei moltissimo ad avere qui il sindaco Settimo Nizzi, il vice presidente e assessore regionale alla Programmazione Giuseppe Meloni, la presidente della Regione Alessandra Todde e un caro amico, che per me è come un padre: Domenico Ruzittu, direttore della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias». Ma ci saranno anche due invitati a cui Dame è particolarmente affezionato. «Si tratta di Tomas e Andrea Zimmerman, una meravigliosa coppia svizzera che per me è una seconda famiglia. Loro mi hanno aiutato in uno dei periodi più difficili della mia vita: lavoravo sulla spiaggia di San Teodoro ed è li che li ho incontrati. Mi hanno teso una mano, mi hanno spinto a darmi da fare e a non arrendermi, anche di fronte a grosse difficoltà. Mi vogliono benissimo e anche io a loro».
Anche questa mattina, 25 maggio, dopo un salto nella sua sartoria “Ago e Filo” (dove lavora tutto il giorno senza sosta, con l’inseparabile metro attorno al collo), Dame Ngon ha aperto la porta di ingresso di “Afritalia”. C’è ancora qualcosa da sistemare, ma il ristorante sta ormai prendendo forma. Ci sono alcuni tavoli da quattro nella prima sala rettangolare, un bancone bar già lucidissimo nella seconda, altri tavoli nella più ampia sala interna. La cucina è spaziosa, il forno le pizze pronto all’uso. Il soffitto è multicolore con i tessuti a stampa wax africani «ma ci sarà anche tanta Gallura e tanta Sardegna con fotografie e oggetti dedicati a questa meravigliosa terra. Per le sedie ho scelto il colore giallo, con un rivestimento nero, il resto sarà una sorpresa. Sul muro verrà appeso anche un quadro a cui Dame tiene particolarmente. «Me lo hanno regalato i detenuti di Nuchis per il mio compleanno. Hanno ricamato su un tessuto un gatto con un gomitolo, poi il mio nome e quello della mia sartoria “Ago e Filo”. Mi sono commosso, quando me lo hanno donato. Sono allievi veramente straordinari». Quando Dame Ngon si chiude momentaneamente alle spalle la porta del ristorante, sorride. Come sempre. «Sì, sono davvero pronto per questa nuova avventura».