La Nuova Sardegna

Olbia

Il settore vitivinicolo

Non solo mirto, Telti adesso diventa anche Città del vino


	Shigeru Hayashi durante la visita a Telti
Shigeru Hayashi durante la visita a Telti

Quattro cantine e 161 ettari di superficie vitata: cresce la produzione. Il Comune aderisce alla rete nazionale

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Telti Non solo mirto. Nelle campagne di Telti si registra da qualche tempo anche un altro tipo di fermento. È quello del settore vitivinicolo, capace, nel giro di pochi anni, di vedere moltiplicate produzioni ed ettari coltivati. Per questo, nei prossimi giorni, il consiglio comunale sarà chiamato a votare l’adesione del Comune, guidato dal sindaco Vittorio Pinducciu, all’associazione Città del vino. A Telti, paese famoso in tutta l’isola per la storica Sagra del mirto, sono quattro le aziende che producono il liquore viola. E adesso sono quattro anche le aziende che producono vino: Demontis, La Neula, Saraja e Tercis.

«Vista l’importante crescita e la particolare vocazione vitivinicola del territorio – sottolinea Matteo Sanna, assessore comunale al Turismo e al Commercio –, l’amministrazione ha deciso di aderire all’associazione nazionale Città del vino con l’obiettivo di promuovere e valorizzare attraverso il vino l’intero territorio. L’associazione Città del vino è stata costituita a Siena nel 1987 come rete di territori a forte vocazione vitivinicola. Per questo riteniamo sia importante l’adesione per affrontare in modo nuovo le grandi sfide di oggi, come la globalizzazione e la competitività».

Attualmente nel territorio comunale teltese si contano più di 161 ettari di superficie vitata. Numero destinato ad aumentare, considerato che c’è una grande richiesta di nuovi impianti e insediamenti. Per quanto riguarda le produzioni, sulla base dei dati dell’agenzia Laore, al primo posto c’è naturalmente il Vermentino con 66,5 ettari, seguito da Pascale (35,4), Cannonau (13,7), varietà di uva da vino a bacca nera (10,3) e altri numerosi vitigni. «Ringraziamo gli operatori del settore, le associazioni e l’intera comunità per l’impegno e la collaborazione che hanno reso possibile questo percorso di crescita» aggiunge Sanna. E a proposito di vino, nei giorni scorsi ha fatto tappa in paese Shigeru Hayashi. Un’autorità del settore, considerato l’ambasciatore delle produzioni vitivinicole italiane in Giappone. Hayashi, impegnato in un tour in Sardegna, ha visitato le tenute della cantina Saraja. Poi, sempre a Telti, ha cenato al ristorante Maska di Isaac Malesa e Marzia Puggioni. Per lui una cena rigorosamente fusion per un ponte tra Sardegna e Oriente. Un paio di esempi: pecora tonnata gunkan con uova di salmone e umeboshi e culorgiones con zafferano, guanciale e gambero rosa. « È bello scoprire una cucina di questo livello in un paese che conta poco più di duemila abitanti» ha commentato Hayashi a fine cena. (d.b.)

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