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Tempio, presto il centro antiviolenza: «Sarà un presidio di libertà»

Tempio, presto il centro antiviolenza: «Sarà un presidio di libertà»

Il nuovo servizio sarà inaugurato in autunno. La presentazione del Comune

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Tempio Perché sia inaugurato bisognerà attendere ottobre. Allora, completati gli ultimi passaggi formali, il centro antiviolenza sarà finalmente operativo. La presentazione indetta dal Comune voleva, d’altronde, solo fare il punto sulla coprogettazione che ha fatto convergere verso un obiettivo condiviso tutti i Comuni del Plus, Tribunale, forze dell’ordine e associazioni. La festa per il taglio del nastro si terrà in autunno. Poco male, comunque, perché nel frattempo, come hanno chiarito la segretaria comunale, Stefania Giua, e la presidente di Prospettiva Donna, Patrizia Desole, l’obiettivo è formare adeguatamente personale e specialisti.

Gestire la complessità che gravita attorno a un centro che raccoglie e sostiene donne e minori vittime di violenza non è cosa facile. In tutti gli interventi – dal sindaco Gianni Addis e la sua vice Anna Paola Aisoni, al procuratore Gregorio Capasso e alla presidente del Tribunale, Caterina Interlandi – questa preoccupazione è lapalissianamente emersa. Ma il centro nascerà e sarà, come l’ha definito il sindaco, un «presidio di libertà e cultura».

Alla presenza dei sindaci degli altri 8 Comuni del Plus, ieri, 18 luglio, Anna Paola Aisoni ha esposto la storia della rifunzionalizzazione di un immobile dismesso che oggi ha tutto, o quasi, per entrare in attività. Va infatti ultimato in Regione l’iter dell’accreditamento. La gratitudine dell’assessora va così a Micol Raimondi e al suo team della direzione generale delle politiche sociali che sta seguendo e sostenendo la pratica. Un apprezzamento condiviso da Stefania Giua e Patrizia Desole. Entrambe hanno rilevato la crescente diffusione della violenza di genere nel territorio. «Non c’è Comune del Plus che ne sia esente», ha detto Giua. Conti alla mano, i casi non sarebbero meno di una cinquantina. Per avere un quadro più chiaro è servito uno studio di Eurispes Sardegna e del suo segretario generale, Gerolamo Balata, che ha fornito dati e contenuti di una tendenza in crescita. I numeri del fenomeno sono ancor più noti a chi, come Patrizia Desole e le volontarie della sua associazione, opera sul campo 24 ore su 24. «Il centro – ha detto – sarà un presidio di ricerca, formazione e prevenzione, in cui si praticherà il massimo rispetto della privacy. Serviranno professioniste consapevoli dell’intersezionalità dei singoli casi. L’obiettivo ancor più ambizioso è fare del Comune di Tempio un fiore all’occhiello per il contrasto di nuove ed emergenti forme di violenza che oggi riguardano anche il web». (g.pu.)

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