La Nuova Sardegna

Olbia

L’estate delle polemiche

Spiaggia dell’Isuledda, si paga nel parcheggio privato fai da te

di Marco Bittau
Spiaggia dell’Isuledda, si paga nel parcheggio privato fai da te

Via libera dal Tar, ma il Comune di San Teodoro annuncia battaglia legale

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San Teodoro Il parcheggio-pedaggio fai da te per la bella spiaggia dell’Isuledda è spuntato dal nulla qualche giorno fa. Nessun cartello, nessuna tariffa esposta all’ingresso dell’appezzamento di terreno di proprietà privata, solo una rete da campagna aperta per far passare le auto. Quanto si paga in questo parcheggio non è chiaro e non è scritto, forse bisogna rivolgersi al signore del camioncino fermo vicino all’ingresso. Magari è lui che ferma le auto al passaggio, come nel capolavoro cinematografico di Roberto Benigni e Massimo Troisi: un fiorino.

Surreale, ma tutto autorizzato dal Tar che il 22 luglio scorso con un decreto ha sospeso il diniego del Comune di San Teodoro e dell’Unione dei comuni Riviera di Gallura alla richiesta presentata dai titolari del parcheggio (una società, la Esse B srl) per l’avvio dell’attività. Con lo stesso provvedimento il tribunale ha anche autorizzato un “sistema di controllo degli accessi in spiaggia” che si è concretizzato in pesanti massi di sbarramento sulla strada sterrata verso il mare. Massi subito rimossi su ordine del Comune di San Teodoro (già ieri, lunedì 28 luglio non c’erano più).

Della grande novità all’Isuledda si sono accorti per primi i bagnanti al momento di recarsi in spiaggia. Poi il Comune, che non l’ha presa benissimo. «La recente istituzione di un parcheggio a pagamento e la chiusura di una strada di accesso al mare, che vieta anche il passaggio pedonale, non sono in alcun modo iniziative del Comune di San Teodoro – si legge in un post pubblicato sul profilo social dell’ente –. Si tratta infatti di azioni intraprese da una società privata, che ha agito sulla base di un decreto provvisorio del Tar Sardegna, rispetto al quale, alla prima udienza utile, il Comune potrà assumere le opportune difese. In seguito a questa pronuncia, la società ha avviato l’attività di autorimessa a pagamento a cielo aperto e ha interdetto un accesso al mare posizionando reti metalliche e grossi massi. L’amministrazione comunale, insieme agli uffici competenti, ha immediatamente incaricato il proprio ufficio legale di esaminare nel dettaglio la vicenda e valutare ogni possibile azione».

«Ribadiamo con assoluta fermezza – continua la dichiarazione di guerra dell’amministrazione – che il Comune declina ogni responsabilità per eventuali ipotetici danni o abusi derivanti da questa interruzione volontaria di un accesso al mare, effettuata esclusivamente da un soggetto privato».

Nessun commento dalla sindaca Rita Deretta, che probabilmente sta affilando le armi per affrontare la battaglia legale. Intanto, il primo passo concreto del Comune di San Teodoro è un’ordinanza per lo sgombero immediato dei massi e di qualunque altro sbarramento dalla strada d’accesso alla spiaggia e al mare. Ordinanza subito eseguita visto che già ieri mattina i massi di Polifemo erano già stati rimossi dalla strada e riposti nel terreno privato. Per le prossime mosse del Comune si dovrà aspettare forse il 25 settembre, cioè la data dell’udienza di merito per la discussione della causa al Tar. Peccato che allora l’estate sarà finita e il parcheggio fai da te dell’Isuledda nel frattempo continua a lavorare indisturbato.

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