Mal di pancia e paura del botulino: Amos Bocelli finisce al pronto soccorso accompagnato dal padre Andrea
La gentilezza e la tempestività di infermieri e medici e i racconti del tenore nella sala d’attesa
Olbia Una notte d’agosto in Costa Smeralda, un panino al volo, un malessere improvviso e un viaggio, in compagnia del padre, verso uno dei “locali” più frequentati dell’estate: il pronto soccorso di Olbia. È finita così la giornata di Amos Bocelli, 30 anni, primogenito del tenore Andrea Bocelli, dopo aver accusato forti dolori addominali, nausea e altri sintomi.
A far scattare l’allarme sarebbe stato uno spuntino consumato in un chiosco di Porto Cervo, vicino ad alcuni dei locali più rinomati della Costa Smeralda. Nulla di fuori dal comune, ma nelle ore successive i segnali preoccupanti hanno fatto temere una possibile intossicazione alimentare. E nel pieno dell’estate, dopo il recente caso di botulino che ha portato alla morte di una donna di 38 anni nel sud Sardegna, a diversi ricoveri e a tanti altri casi in tutta Italia, anche un semplice mal di pancia può far alzare l’attenzione.
A quel punto, il ragazzo (che fa l’ingegnere e che è l’unico a non aver seguito le orme del padre) è stato accompagnato da Andrea Bocelli in persona al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Qui, è stato preso in carico con grande tempestività dal personale medico e infermieristico, guidato dalla dottoressa Rosy Beretta, responsabile del dipartimento di urgenza emergenza. Accoglienza impeccabile e un clima sereno, nel quale lo stesso Bocelli (rimasto per ore nella sala d’attesa) ha scambiato qualche battuta e chiacchierato con i sanitari e con le altre persone che stavano aspettando come lui, in attesa che i controlli chiarissero il quadro.
La diagnosi, dopo le verifiche di rito, non era preoccupante. Nessun collegamento con casi più gravi, nessun allarme sanitario: solo un episodio fastidioso, che si è risolto nel giro di poche ore.
Padre e figlio hanno potuto lasciare l’ospedale nella notte tra il 10 e l’11 agosto con tutte le indicazioni del caso per il pieno recupero. Una disavventura finita bene, gestita con attenzione e professionalità. Ma i Bocelli erano già stati al pronto soccorso di Olbia: due anni fa, sempre papà Andrea portò la figlia in ospedale per la frattura di due dita.