Olbia Poteva andare bene quando la zona industriale era formata da una manciata di capannoni. Ma non adesso che, vista dall’alto, l’area produttiva occupa circa un terzo dell’estensione totale della città. La storia è vecchia e se ne parla da decenni, ma la svolta non è neanche all’orizzonte: la zona industriale non può continuare a essere collegata al resto di Olbia soltanto dallo stretto cavalcaferrovia di via Dei Lidi e dalle rampe della trafficatissima statale 125. Servirebbe uno “sfondamento”, cioè un collegamento diretto con viale Aldo Moro e a chiederlo, adesso, è Confartigianato Gallura. Una operazione comunque non troppo semplice perché, di mezzo, ci sono i binari della ferrovia. Però una soluzione va trovata e così Confartigianato si rivolge a Comune, Cipnes e ferrovie. «L’entrata e l’uscita dalla zona industriale diventa ogni giorno una impresa da incubo per gli imprenditori, il personale e gli automezzi che devono raggiungere le proprie attività produttive e per le merci che devono essere distribuite nel territorio o per i prodotti che devono entrare nei capannoni – sottolineano da Confartigianato –. La situazione, poi, diventa ingestibile nei mesi estivi quando al normale traffico urbano e commerciale si aggiunge il flusso delle centinaia di migliaia di turisti che raggiungono le case delle vacanze e le spiagge o che sbarcano dai porti e dall’aeroporto, bloccando, anche per ore, tir, camion e auto che escono dal più importante polo produttivo della Gallura, creando di fatto un ingorgo permanente e senza fine. Ogni settimana raccogliamo decine di segnalazioni di disagio, unite a frustrazione e rabbia, da parte di lavoratori che arrivano in ritardo al lavoro, anche di 40-50 minuti, imprese che perdono efficienza e soldi per colpa di tempi morti, genitori che non riescono a rientrare a casa in tempo, corrieri e fornitori costretti a raddoppiare i tempi di consegna».
La proposta. Confartigianato lancia un appello e avanza anche una proposta. «Realizzare una nuova bretella di collegamento tra la zona industriale e la città, che attraversi la ferrovia Olbia-Golfo Aranci e si connetta direttamente con viale Aldo Moro – spiegano dall’organizzazione –. Un passaggio che permetta a chi lavora, e non solo, di evitare il centro, alleggerire il cavalcaferrovia e avere finalmente un accesso veloce, sicuro e funzionale. Questa nuova connessione avrebbe funzione complementare rispetto agli attuali snodi e permetterebbe di separare i flussi urbani da quelli diretti alla zona industriale, decongestionare il cavalcaferrovia di via dei Lidi e snellire i percorsi interni alla città. Una idea simile esiste da tempo ma non si capisce se il problema sia stato mai affrontato concretamente o se ci sia un iter già avviato».
I lavoratori. Una testimonianza sui disagi arriva da Giacomino Maludrottu, fabbro artigianato in zona industriale da oltre 30 anni, e anche da Simone Ballo, imprenditore del settore del gas, entrambi dirigenti di Confartigianato. «Non possiamo continuare a perdere tempo, soldi e serenità nel traffico – dicono Maludrottu e Ballo – e sappiamo che le grandi opere richiedono tempo, progettazione, risorse. Ma il tempo è finito. Serve una scelta politica chiara, serve che Comune, Cipnes e ferrovie e tutti gli enti coinvolti si parlino e mettano quest’opera in cima alle priorità. Non possiamo aspettare altri cinque anni di promesse mentre la città si blocca e le imprese perdono competitività. Non è una richiesta tecnica: è un grido di realtà che viene da chi ogni giorno costruisce ricchezza, occupazione e servizi per tutto il territorio. Restituiteci il diritto alla mobilità, restituiteci tempo, serenità e dignità. Investire sulla viabilità significa investire sul lavoro, sull’economia e sulla vivibilità di tutta la città di Olbia».
I progetti. Del caso, comunque, se ne discute da parecchio tempo. Anni fa era stato per esempio progettato un sottopasso per unire la zona industriale con viale Aldo Moro, ma poi dell’iter non se n’è saputo più nulla. Il decrepito cavalcaferrovia di via Dei Lidi, invece, in futuro dovrebbe essere demolito. Al suo posto un sottopasso a quattro corsie. Un intervento, previsto da Rfi e dal Comune, che in parte potrebbe risolvere la situazione e rendere più veloce il collegamento tra la zona industriale e l’incrocio tra le vie Aldo Moro, D’Annunzio e Galvani.