La Olbia-Santa Teresa tra incidenti e ambulanze in coda: «Questa strada è un incubo»
Il racconto di un operatore del 118: «Difficile intervenire con rapidità»
Olbia La strada è talmente stretta e piena di curve che la sirena accesa certe volte non basta. Impossibile farsi largo dove lo spazio non esiste. Lo sanno bene gli operatori del 118, spesso costretti a rallentare la corsa verso il pronto soccorso perché l’alternativa sarebbe quella di causare loro stessi un incidente. «È un vero incubo, in particolare quando arriviamo all’ingresso di Olbia, nel tratto prima della rotatoria, dove la fila di auto è spesso lunghissima» racconta Gian Piero Bellu, responsabile del servizio 118 e vicepresidente dell’associazione Agosto 89 di Arzachena. Naturalmente il riferimento è alla statale che collega Olbia con Santa Teresa passando per Arzachena e Palau. Soprattutto d’estate è la strada più trafficata della Gallura, ma il problema è che è rimasta tale e quale a quella di 60 anni fa. Pericolosissima e per nulla in grado di sostenere il traffico tipico di una autostrada. Gli incidenti anche gravi sono all’ordine del giorno e i tempi di percorrenza mettono a dura prova i nervi. Ma c’è anche il problema delle ambulanze che, per via del traffico, non sempre riescono a correre da una parte all’altra nel giro di pochi minuti, con la vita dei pazienti costantemente messa a rischio.
Strada da incubo. La storia è vecchia e sempre uguale a se stessa. La strada tra Olbia, Arzachena, Palau e Santa Teresa attraversa la zona più turistica di tutta la Sardegna e mette in comunicazione tre porti e un aeroporto, ma le caratteristiche sono quelle di una mulattiera. Ed è in questo contesto che gli operatori del 118 sono costretti a intervenire. «È tutto molto pesante e pericoloso – spiega Bellu –. Anche se abbiamo le sirene accese, le auto non sempre riescono a fermarsi a bordo strada. Semplicemente perché il posto non c’è. Il problema è sotto gli occhi di tutti. Ad Arzachena abbiamo anche la postazione India con un infermiere a bordo: significa che quando si muove questa ambulanza le condizioni del paziente sono abbastanza gravi. Il fattore tempo è la cosa principale, ma su questa strada non si può mai essere certi di nulla. Abbiamo grandi difficoltà nel raggiungere in fretta il luogo di intervento, così come poi non riusciamo a trasportare il paziente al pronto soccorso in breve tempo. Ma si presenta anche un terzo problema: il ritorno ad Arzachena. Con le sirene spente siamo costretti a metterci in coda e, alcune volte, il viaggio può durare anche alcune ore. Eppure sono solo circa 25 i chilometri tra Olbia e Arzachena». Una situazione da codice rosso che fa della statale 125 una delle strade più pericolose in Sardegna. «Gli incidenti sono tantissimi – conclude il vicepresidente di Agosto 89, mentre la presidente è Ezia Orecchioni –. E quest’anno, devo dire, il numero sembra essere ancora più alto rispetto al passato. Lo vediamo ogni giorno e la speranza è che prima o poi si riesca a invertire la rotta».
La nuova strada. È da decenni che in Gallura si attende la costruzione di una nuova strada. Numerose le proteste messe in campo da associazioni di categoria, sindacati, sindaci ed esponenti della politica locale. I progetti e i soldi per la realizzazione di un nuovo tracciato, comunque, in parte ci sono. Previsti cinque lotti fino a Palau: i primi due a quattro corsie fino a San Giovanni, con la previsione di gallerie e viadotti, e poi una due corsie larga e a scorrimento veloce. La progettazione fino a Santa Teresa sarebbe invece in una fase ancora preliminare. Lo scorso maggio era arrivato il parere positivo da parte della commissione Via-Vas dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente per il tratto Olbia-San Giovanni, ma delle tempistiche e dell’apertura del cantiere non si sa ancora nulla.