La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale

Ex cuoco morto dopo il pestaggio, in tre a processo per omicidio volontario

Ex cuoco morto dopo il pestaggio, in tre a processo per omicidio volontario

Alla sbarra in Corte d’Assise a Sassari Michael Brundu, Alex Russo e Giuliano Petta

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Olbia Omicidio volontario aggravato dall’aver adoperato sevizie e aver agito con crudeltà nei confronti della vittima. Con questa accusa (e diverse altre aggravanti), il gip del tribunale di Tempio Alessandro Cossu ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Michael Brundu, 24 anni, di Tempio, Alex Russo, 22 anni, e Giuliano Petta, 54 anni, entrambi di Olbia, accusati di aver massacrato di botte l’ex cuoco argentino, Miguel Angel Paez, di 69 anni, morto dieci mesi dopo il pestaggio a causa delle gravissime lesioni riportate. Il processo si aprirà a novembre davanti alla Corte d’Assise di Sassari. Brundu e Petta, difesi rispettivamente dagli avvocati Adriano Catte ed Eleonora Bianco, si trovano in carcere, mentre Russo, difeso dall’avvocata Cristina Cherchi, è ai domiciliari. I tre sono accusati di aver provocato la morte dell’uomo dopo essere entrati nella sua abitazione e averlo aggredito brutalmente, lasciandolo agonizzante sul letto dove era stato trovato due giorni dopo dai vicini di casa, grondante di sangue e pieno di lesioni al volto, al torace a alle braccia.

Era accaduto il 3 febbraio 2024 nella casa in cui abitava, in via Marche, e da allora non si era più ripreso. Era morto il 9 dicembre 2024, all’ospedale Giovanni Paolo II dov’era stato trasportato in condizioni gravissime. Dopo mesi di indagini, in seguito al pestaggio, i carabinieri di Olbia, su ordine del gip, avevano arrestato i tre con l’accusa di rapina e concorso in tentato omicidio. Con la morte dell’uomo, la loro posizione si è aggravata. L’autopsia aveva accertato che la morte dell’ex chef argentino era stata conseguenza delle gravi lesioni subite. Da qui, la nuova accusa di omicidio volontario. Ma non è l’unica da cui si dovranno difendere. Michael Brundu deve rispondere anche di rapina: stando al capo d’imputazione, nei giorni precedenti al pestaggio, il 23 gennaio 2024, in concorso con persone rimaste ignote, avrebbe rubato a Paez 2mila euro minacciandolo e puntandogli addosso una pistola. Qualche giorno dopo, il 27 gennaio, sempre Brundu, insieme a Petta, sarebbero ritornati da Paez portandogli via il portafoglio con le carte Postepay e carte acquisti. Entrambi devono rispondere anche di furto. (t.s.)

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