La Nuova Sardegna

Olbia

Ambiente da salvare

Olio e catrame sugli scogli, a rischio il paradiso di Cala Granu

Olio e catrame sugli scogli, a rischio il paradiso di Cala Granu

Sotto accusa navi e grandi yacht che svuotano i serbatoi di carburante in mare

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Porto Cervo Il paradiso delle vacanze dovrebbe essere anche un’oasi ambientale al riparo da ogni pericolo, invece così non è. Sugli scogli tra Porto Cervo e Cala Granu da settimane sono comparsi vistosi grumi di catrame che non lasciano presagire nulla di buono.

Lo segnalano, non senza preoccupazione, i residenti storici della zona che dal mese di aprile, ogni giorno, passano in rassegna la linea di costa, ripulendo gli scogli dai rifiuti inevitabilmente portati dal mare. Sono stati proprio loro i primi a scorgere i residui oleosi e subito il tam tam si è diffuso in tutta Porto Cervo.

La scoperta del catrame depositato in grandi quantità sulle rocce di Cala Granu ha immediatamente fatto scattare l’allarme e gli stessi residenti hanno allertato l’autorità marittima e il Consorzio Costa Smeralda. La parola d’ordine in questi casi è “niente allarmismo ingiustificato”, ma il fenomeno da queste parti non è certo abituale.

Sull’origine del catrame portato dal mare si formulano diverse ipotesi e tutte però convergono su un fatto certo: i grandi yacht che a largo, lontano da sguardi indiscreti, ripuliscono sentine e serbatoi dai residui di carburante. Gli idrocarburi finiscono in mare e la corrente spinge le chiazze oleose verso terra, dove sugli scogli o nelle spiagge si depositano i grumi di catrame ben visibili da chi attraversa il litorale passando da una roccia all’altra oppure da chi nuota. Quella dello svuotamento e lavaggio dei serbatoi in alto mare è una cattiva pratica sempre molto diffusa. Non si salva nessuno, dalle motonavi di linea alle imbarcazioni di lusso che frequentano la Costa Smeralda. (m.b.)

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