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Porto Cervo, le recensioni dei clienti del residence abusivo: «Cimici e bagni danneggiati»

di Francesco Zizi
Porto Cervo, le recensioni dei clienti del residence abusivo: «Cimici e bagni danneggiati»

Numerosi i commenti sulle piattaforme online: «Letti da mal di schiena, siamo dovuto andare da un osteopata»

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Sassari Da “incantevole vista sul mare” a vista privilegiata sull’Agenzia delle Entrate: il Chrysalis Bay di Porto Cervo è stato chiuso ieri, tra accuse di abusivismo e un giro d’affari di 12,5 milioni di euro non dichiarati, con un’evasione d’imposta stimata in circa 4 milioni di euro. A leggere le recensioni però, alcuni ispettori non portavano né tesserino né mandato di perquisizione, ma trolley, ombrelloni e creme solari: erano numerosi clienti che da anni raccontavano esperienze dimenticabili nella struttura affacciata sul Piccolo Pevero.

Già, perché nel residence abusivo più discusso della Costa Smeralda, ad alcuni è bastata una notte per capire che qualcosa non quadrava. Dai letti a scomparsa che non lasciavano scampo alla schiena ai frigoriferi obsoleti, passando per i condizionatori a pagamento che funzionavano solo fino a una certa temperatura e arrivando al personale con “l’empatia di un tornello della metro all’ora di punta” dice una recensione.

“Posto meraviglioso, ma lo staff è più importante: ci hanno trattati con arroganza e addirittura mandati al diavolo”, scrive un cliente, che dopo aver chiesto di parlare con il direttore, si è sentito rispondere per giorni che “non c’era”. Il responsabile dell’“ospitalità” pareva infatti più irreperibile del codice d’accesso al parcheggio, che un’altra coppia non ha ricevuto all’arrivo: “Abbiamo dovuto aspettare che un’auto uscisse per poter entrare”.

E non si parla di turisti cafoni o pretenziosi: alcuni chiedevano semplicemente servizi di base oppure supporto da parte del personale. Il paradosso è che il posto, sulla carta, sembrava anche suggestivo. “La terrazza possiede una bella visuale”, ammettono molti. Ma è un lusso che dura poco. “Cimici ogni giorno in casa, niente zanzariere, e il divano senza lenzuolo di copertura”, segnala un’altra recensione.

Ci sarebbe anche chi, date le alte temperature estive, avrebbe cercato conforto in una doccia, salvo scoprire che non esisteva una tenda o un pannello, e quindi ogni lavata si trasformava in un’alluvione domestica.

C’è poi chi ha avuto il coraggio di paragonare la struttura a una famigerata location low budget di un film con protagonista Paola Cortellesi, “visto che i prezzi sono da Porto Cervo, ma i servizi no”. Sì, perché nel residence Chrysalis Bay si pagava tutto a parte: “La biancheria costa 28 euro a settimana e viene consegnata in un sacco di plastica, e devi rifarti il letto da solo”, racconta un ospite. Non è un’esperienza premium, ma un reality show in formato fai-da-te. “Il bagno ha solo una misera mensola, non c’è nemmeno un armadietto. La cosa più spiacevole è stata la delusione dei nostri amici per averci suggerito questa struttura”, scrivono ancora. Ma la vera perla? “Il letto. Doveva essere matrimoniale, invece era un divano-letto a scomparsa scomodissimo. Dopo tre giorni abbiamo chiesto aiuto, ma la receptionist ci ha risposto al sesto giorno di solleciti: non sapete a quante cose devo pensare io”.

Morale: “Siamo andati dall’osteopata per non rovinarci tutta la vacanza”.

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