Omicidio di Cinzia Pinna, i primi risultati dell’autopsia: due colpi di pistola al volto e uno di striscio
L’esame autoptico proseguirà per tutta la giornata, domani 3 ottobre accertamenti sulle auto del reo confesso Emanuele Ragnedda
Palau È in corso da questa mattina 2 ottobre all'istituto di medicina legale di Sassari l’autopsia sul corpo di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo uccisa a colpi di pistola da Emanuele Ragnedda nella tenuta di Conca Entosa, nelle campagne di Palau. Dalle prime indiscrezioni emerge che la giovane è stata raggiunta da due colpi di pistola al volto, un terzo proiettile l’ha colpita di striscio. L’esame autoptico disposto dalla Procura di Tempio ed eseguito dal medico legale Salvatore Lorenzoni, proseguirà per tutta la giornata. Il medico legale ha chiesto 60 giorni di tempo per rispondere a tutti i quesiti formulati dalla Procura. L’autopsia dovrà accertare quanti e a quale distanza sono stati esplosi i colpi di pistola, se ci sia stata violenza sessuale, quanto tempo dopo la morte il suo corpo è stato spostato nel luogo in cui è stato ritrovato, e se sia stata subito ricoperta da rovi e vegetazione o se questo sia avvenuto successivamente. Quesiti che consentiranno ai magistrati di ricostruire che cosa è avvenuto nello stazzo in quella notte di alcol e droga, sfociata nel sangue. Prima che cominciasse l’autopsia, i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Antonella e Nino Cuccureddu, hanno fatto il riconoscimento della giovane.
Dal 24 settembre scorso, Emanuele Ragnedda, difeso dall’avvocato Luca Montella, si trova in carcere, reo confesso del delitto di Cinzia Pinna. Due persone sono indagate per favoreggiamento: la fidanzata, Rosamaria Elvo, ristoratrice di San Pantaleo, difesa dall’avvocato Francesco Furnari, del foro di Ravenna, e un conoscente, Luca Franciosi, giardiniere 26enne di Milano, residente ad Arzachena, assistito dagli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani e Antonello Desini. Sono accusati di averlo aiutato nelle ore successive al delitto per ripulire lo stazzo dal sangue di Cinzia e di aver fatto sparire gli indumenti e il cellulare della vittima. Domani i carabinieri del Ris di Cagliari svolgeranno gli accertamenti sulle auto in uso a Emanuele Ragnedda e a Luca Franciosi. (t.s.)