Elezioni comunali a Tempio, Andrea Biancareddu si rimette in gioco: «Pronto a rifare il sindaco»
L’ex primo cittadino ed ex assessore regionale ufficializza la sua candidatura
Tempio Ci sarà anche Andrea Biancareddu in quella che potrebbe essere la turnata più partecipata e incerta della storia delle elezioni comunali di Tempio. Il più volte assessore regionale ed ex sindaco della città non fa alcun mistero sulle sue intenzioni, ponendo così fine a rumors e illazioni che lo volevano titubante sul da farsi perché meno sicuro del solito sull’esito della competizione. Ma Andrea Biancareddu non è uno che ama giocare sempre e solo quando vincere è facile. Sa che le previsioni su quello che potrà accadere dentro le urne in primavera sono oggi più difficili di quanto lo siano state in passato. E lo sono perché i tempiesi che andranno a votare avranno l’imbarazzo della scelta tra liste e candidati. A pensarla così è anche Biancareddu.
Ipotesi quattro liste
«Ci possono essere quattro o più liste potenziali, forse cinque, anche se, strada facendo, qualcuno potrebbe rinunciare. È un po’ anomalo che una campagna elettorale inizi otto mesi prima. Lo si faceva sempre pochi mesi prima. Nessuno ti avrebbe fermato per strada otto mesi prima per chiedere il voto, ed è quello che sta accadendo ora. Ma con tante liste e, ammettiamo per ipotesi, 48 candidati, sarà più difficile».
Biancareddu sarà, dunque, della partita. Pare che stia preparando una squadra molto trasversale con diversi nomi grossi.
Lista civica trasversale
«Sarà una lista civica che deve rappresentare tutte le anime di Tempio, sia di sinistra che di destra, comprenderà artigiani, commercianti, professionisti. Sarà lo specchio della città, dove ognuno sarà a casa, sentendosene partecipe». Per niente “titubante”, l’ex assessore regionale mostra ottimismo. «Mi candiderò. L’intenzione c’è, e in questi sei mesi uno può valutare. La lista è a buon punto. Sinora abbiamo ricevuto tanti consensi anche inaspettati. Prima dovevo chiedere io il voto, ora mi chiedono di candidarmi».
«Se vinco resto sindaco per cinque anni»
Con la campagna elettorale che non tarderà a entrare nel vivo, Biancareddu sa bene che dovrà guardarsi da chi metterà la sua candidatura nel mirino e spazzare via più di una voce poco lusinghiera. «I miei detrattori dicono che la carica di sindaco sarà per me un trampolino. Invece no. Rimarrò a fare il sindaco per tutta la legislatura. Prima l’ho fatto, è vero, e fortunatamente, visto che in quell’occasione abbiamo raccolto tanti fondi per il bene della città».
Nessun personalismo
Sui trascorsi di amministratore che si è speso per la comunità farà leva la candidatura di Biancareddu: «Un politico si valuta per quello che ha fatto. Mi sono speso per Tempio senza se e senza ma, e non si può dire che io non abbia provato a fare di tutto anche nelle materie che non erano di mia competenza».
I pilastri del programma
Bando, però, ai personalismi. Il Biancareddu stratega vuole puntare sulla coesione e autorevolezza della squadra. «È la cosa a cui più tengo: la partecipazione di un gruppo che deve rimanere unito ora, durante e dopo. Avverto, in generale, il distacco della gente dalla politica. Noi scriveremo il programma a 40 e non a 4 mani, partendo dai problemi di Tempio. La nostra sarà una campagna elettorale fatta in positivo e non si baserà sulla denuncia delle eventuali manchevolezze degli altri. Analizzeremo la situazione reale con oggettività. Gli ambiti sono tanti: turismo, salvaguardia di quello che abbiamo, sanità, per la quale sono l’unico che in questi 10 anni ci ha messo la faccia. Penso al pronto soccorso che era già chiuso. Ci siamo trovati di colpo senza medici e con la minaccia di chiusura. Abbiamo fronteggiato il problema prendendo medici argentini per salvare il salvabile. I 5 milioni di euro che si stanno spendendo in strutture murarie dimostra che la Regione non voleva liberarsi dell’ospedale di Tempio. Il fatto è che abbiamo avuto dei burocrati, tanto di sinistra quanto di destra, che non hanno fatto gioco di squadra per ottenere il massimo da una situazione comunque difficile».
Insidia ballottaggio
Tra le insidie da mettere nel conto ci sarà la novità del ballottaggio. È un’incognita anche per Biancareddu. «Al momento la soglia è al 50 e non ancora al 40%. È un sistema nuovo per Tempio, al quale non siamo molto abituati. Dobbiamo prenderne atto. Il fatto è che se vinci col 40% si governa come minoranza».