Finita la fuga a Kiev, madre e figlia tornano a casa in Gallura
La donna è accusata di sottrazione di minore, il 5 novembre il processo in tribunale a Tempio
Olbia Da intrigo internazionale a storia a lieto fine, si è conclusa ieri la rocambolesca fuga a Kiev di una giovane ucraina insieme alla figlia di 5 anni. Via da tutto, nonostante il divieto del tribunale di Tempio e inseguita dalla polizia di mezza Unione europea. Soprattutto, via dal marito imprenditore tempiese, padre della bambina, e via dalla casa in Gallura dove la famiglia aveva sempre vissuto. Ora, dopo un’odissea lunga più di due anni, è arrivata la svolta clamorosa: la donna è tornata a casa, tra Olbia e Tempio, ha fatto pace con il mondo intero che la cercava e ha ricomposto il nucleo familiare che aveva fatto a pezzi.
C’è un prezzo da pagare, naturalmente: un processo in tribunale dove è accusata di sottrazione di minore, non proprio una cosetta. Gli avvocati – che già hanno compiuto il miracolo della riconciliazione – stanno lavorando per limitare i danni. Magari con una richiesta affidamento in prova ai servizi sociali. Si vedrà il 5 novembre in tribunale. Lo stesso giorno c’è anche la causa civile per la separazione, che sarà chiusa con la riconciliazione delle parti e con l’affermazione solenne che l’Italia, in fondo, è una Repubblica fondata sull’amore. Rifiorito la passione? Kiev di questi tempi non è il posto migliore e più sicuro dove vivere? Può darsi, certo che Olga (nome di fantasia) ci ha messo un bel po’ prima di riprendere la via di casa in Gallura e riabbracciare il marito e padre della bambina. In oltre due anni la vicenda ha destato tanto clamore diventando un vero e proprio intrigo internazionale con il coinvolgimento del Parlamento italiano e persino della Santa Sede.
Un lavoraccio per gli avvocati – Salvatore Deiana che assiste il marito, Maria Francesca Lorusso che assiste la donna e Monica Cazzari nominata dal tribunale per assistere la figlia minore – che alla fine sono riusciti nell’impresa di ricostituire un nucleo familiare in disfacimento.
(L’articolo in versione integrale sul giornale in edicola o nell’edizione digitale del 23 ottobre)