La Nuova Sardegna

Olbia

Crudeltà sugli animali

Olbia, 5 cuccioli chiusi in un sacco di juta: salvati dalla Lida appena in tempo

Olbia, 5 cuccioli chiusi in un sacco di juta: salvati dalla Lida appena in tempo

L’associazione lancia l’ennesimo appello: «Si renda obbligatoria la sterilizzazione»

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Olbia Erano chiusi in un sacco di juta, stretti l’uno all’altro, bagnati e tremanti. Cinque cuccioli di appena un mese, abbandonati come spazzatura e salvati appena in tempo. È l’ennesima scena sconvolgente che i volontari della Lida di Olbia si sono trovati davanti la mattina del 31 ottobre scorso, dopo la segnalazione di un passante.  «Anime innocenti condannate a morire tra atroci sofferenze – scrive la Lida in un post diffuso sui social – in un atto di crudeltà che supera ogni immaginazione umana». I cuccioli, fradici e affamati, sono arrivati al rifugio I Fratelli Minori in condizioni critiche, ma grazie alle cure dei volontari hanno ricevuto calore e nutrimento. «È una scena che parla da sola – aggiunge l’associazione – e mostra la faccia più oscura dell’umanità, quella dell’indifferenza verso la sofferenza di creature indifese». Secondo la Lida, guidata da Cosetta Prontu, dietro il gesto potrebbe esserci un allevatore o qualcuno che si improvvisa tale: «Il sacco era quello del mangime per animali. Chi li ha abbandonati ha fallito due volte: non ha sterilizzato i propri animali e poi ha scelto la via più vigliacca e crudele, l’eliminazione di vite innocenti».

L’associazione approfitta dell’episodio per rilanciare un appello forte e chiaro: «L’abbandono non è mai una soluzione, ma solo il modo per scaricare sulle comunità le proprie mancanze. La sterilizzazione non è crudeltà, è prevenzione. È l’atto più responsabile che un proprietario possa compiere per evitare tragedie come questa». La Lida di Olbia chiede infine interventi concreti da parte delle istituzioni: «È fondamentale che la Regione e le autorità competenti impongano regole ferree e l’obbligo di sterilizzazione per tutti i proprietari di animali. Non possiamo più tollerare che il randagismo e l’abbandono continuino a proliferare a causa dell’irresponsabilità di pochi». (s.p.)

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