La Nuova Sardegna

Olbia

Dodici anni dopo

Olbia ricorda le nove vittime dell’alluvione del 2013: «La memoria è sempre viva»

Olbia ricorda le nove vittime dell’alluvione del 2013: «La memoria è sempre viva»

La celebrazione davanti al monumento di via Escrivà insieme alle scuole

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Olbia Il sacerdote, davanti al memoriale di via Escrivà, si rivolge agli studenti delle scuole: «Chi di voi ricorda il 18 novembre del 2013?». Nessuna risposta. Molti di loro non erano nati. Altri avevano solo pochi anni: difficile ricordare il fango, le auto trascinate dall’acqua, le case distrutte, le bare disposte l’una accanto all’altra. «Per questo è importante essere qui, dobbiamo fare memoria, tutti insieme» dice don Gianni Sini, parroco della Salette, durante la celebrazione della messa. Dodici anni dopo, la città ricorda così le vittime dell’alluvione che devastò Olbia e mezza Sardegna. E lo fa davanti ai nove monoliti di granito sistemati su un prato affacciato sull’insenatura di Porto Romano. Nove come i morti nella città e nei suoi dintorni. Una commemorazione composta, iniziata con la messa e terminata con la deposizione, dal parte del sindaco Settimo Nizzi, di una corona di fiori davanti ai monumento.

Durante la celebrazione, davanti a numerosi studenti di elementari, medie e superiori, don Gianni Sini ha più volte fatto riferimento al rispetto della natura. «Anche noi siamo parte del creato – ha detto il parroco – e sempre noi siamo chiamati a prenderci cura del nostro territorio, siamo chiamati a vivere in modo armonico con l’ambiente. Perché ciò che noi sottraiamo, la natura, alla fine, se lo riprende a caro prezzo. Olbia, dodici anni fa, ha pagato con nove morti. Dobbiamo chiederci di chi è la responsabilità: è di tutti noi, non solo del governo, dei Comuni, degli ambientalisti. Pensiamo a ciò che può fare ognuno di noi».

Il sindaco Settimo Nizzi, nel suo breve intervento, si è rivolto ai familiari delle vittime. «Sappiate che non siete soli, tutta la comunità è vicina e vi abbraccia – ha detto il sindaco –. Ai bambini e ai ragazzi dico che tutti noi siamo chiamati a proteggere e ad ascoltare la natura. I cittadini di Olbia, dopo il 18 novembre del 2013, hanno dimostrato di avere coraggio, hanno aperto le porte delle loro case e condiviso ciò che avevano. Questo è il vero spirito della nostra comunità, di una città che non si arrende mai. Dopo quel dolore, Olbia ha trovato la forza di ricostruire, di crescere e di andare avanti». A perdere la vita, dodici anni fa tra il centro e l’agro di Olbia, furono Anna Ragnedda (83 anni), Maria Massa (88), Patrizia Corona (42) e la figlia Morgana (2) e Francesco Mazzoccu (37) e il figlio Enrico (3). Tre i morti nel crollo della strada di Monte Pino (nella foto): Bruno Fiore (68), Sebastiana Brundu (61) e Maria Loriga (54). I morti di Monte Pino saranno ricordati con una messa che sarà celebrata ai piedi del monte alle 15 di oggi, 18 novembre. Parteciperà anche l’assessore regionale ai Lavori pubblici Antonio Piu, che, più tardi, illustrerà nei dettagli i lavori relativi all’ultimo cantiere che porterà alla riapertura della strada. Gli interventi sono appena iniziati. (d.b.)

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