Madre e figlia di 10 anni scomparse nel 2024 trovate in una cella frigorifera
Il fatto è avvenuto in Austria, due fratelli sono stati arrestati
Innsbruck È stato un ritrovamento drammatico quello annunciato dalle autorità del Tirolo: in un appartamento di Innsbruck sono state trovate le salme di una donna di 34 anni e della figlia di 10 anni, entrambe di origine siriana e da oltre un anno nella lista delle persone scomparse. Le due risultavano irreperibili dal luglio 2024, quando amici e parenti avevano segnalato l’assenza di contatti e alcuni movimenti bancari giudicati sospetti.
Le indagini erano già in corso da mesi. Nel giugno 2025 la polizia aveva arrestato due fratelli austriaci, di 55 e 53 anni, sospettati di essere coinvolti nella scomparsa e trattenuti in custodia cautelare per garantire la tutela dell’inchiesta. Solo con il ritrovamento dei corpi, avvenuto il 14 novembre 2025, l’ipotesi di omicidio ha assunto una nuova consistenza. La Landespolizeidirektion Tirol, il Landeskriminalamt Tirol e la procura di Innsbruck hanno confermato che il procedimento è in corso.
Secondo quanto riferito dai media locali, i cadaveri erano nascosti in una cella frigorifera collocata all’interno dell’abitazione e schermata da pareti in cartongesso, un nascondiglio costruito con grande cura. I due indagati si trovano ora in carceri diverse, a Innsbruck e Salisburgo. Durante una conferenza stampa, polizia e procura hanno spiegato che al momento non vengono divulgati dettagli sul movente, sulle relazioni esatte tra vittime e sospettati né sulla dinamica della morte.
Il caso ha avuto eco anche in Alto Adige, dove erano state attivate le ricerche oltre un anno fa. La vicenda riporta l’attenzione sulle procedure di protezione di donne e minori, sulla rapidità degli interventi in presenza di segnalazioni di scomparsa e sull’importanza della cooperazione tra forze dell’ordine e servizi sociali nelle aree di confine.
Restano da chiarire le cause della morte — le autopsie sono in corso — e il nesso tra le vittime e i due fratelli arrestati, mentre la procura mantiene in vigore le misure cautelari in attesa degli sviluppi dell’istruttoria.
