La Nuova Sardegna

Difficile fermare le fake news in campo medico

Eugenia Tognotti
Difficile fermare le fake news in campo medico

La cattiva informazione corre veloce e ha effetti economici e sociali difficilmente quantificabili ma comunque enormi

04 novembre 2019
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Quanto ci costa, in termini sociali ed economici, la disinformazione sanitaria in rete? Quali contromisure mettere in campo per contrastare gli effetti distorsivi generati dalle fake news? Che queste brulichino anche nel campo cruciale della salute è tristemente noto, tanto che organismi e istituzioni sanitarie sono corse ai ripari per cercare di arginare un fenomeno, in crescita, che esige nuovi approcci. Interessante quello adottato in questo progetto di ricerca, "Impatto delle Fake News in ambito sanitario", finanziata dal Ministero della Salute e condotta dal CEIS (Centre for Economic and International Studies) di Tor Vergata. In sottofondo la domanda: quali fake sono quelle con maggior rischio di condivisione e percezione di veridicità? Lo studio ha coinvolto 1600 soggetti, rappresentativi di tutte le classi sociali e di tutte le età.

Per i test si è utilizzato lo stesso modello usato per approfondire il ruolo delle fake news nella vittoria di Trump alle ultime elezioni presidenziali, e con tecniche e teorie provenienti dalle scienze cognitive riferite al contesto sanitario. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: in uno dei due le notizie false erano indicate dai flag specifici, nell'altro non lo erano. Nel questionario erano presenti domande riguardanti le vaccinazioni, di diversi tipi: "fanno venire l'autismo"; "troppi antigeni fanno male"; "alcune vaccinazioni sono inutili". Nel 92,4 per cento dei casi, le notizie false erano ritenute condivisibili e nel 60 per cento questo valeva nonostante gli intervistati non fossero sicuri della loro veridicità. Erano previste domande anche su diversi tipi di screening: sappiamo quanto siano importanti per intervenire tempestivamente: "lo screening non riduce la mortalità per il tumore al seno" ( 2,1 per cento) , "il test per il cancro alla prostata può essere dannoso" (3,3), "un nuovo strumento diagnostica in tempi brevi il tumore al colon retto" (2,2). I risultati confermano che una bufala ha maggiori possibilità di essere condivisa, non sulla base di un controllo dei fatti o valutandone la consistenza logica, ma usando altri criteri.

In attesa dei dati definitivi, ci sono due aspetti che s'impongono per le necessarie contromisure: l'enorme potenza virale delle notizie false in ambito sanitario - specialmente sui vaccini, - di rilevante visibilità mediatica; e il fatto che per tutte le tipologie di fake news, era irrilevante che la notizia fosse indicata come falsa: dal momento in cui comincia a diffondersi a macchia d'olio, diventa virale, e i cittadini perdono la capacità di distinguere. Anche le persone avvertite che si trattava di fake news, iniziavano a ritenerle meritevoli di condivisione. Gli effetti sociali ed economici sono difficilmente quantificabili, ma enormi, se si fa riferimento alla prevenzione e ai rischi di diagnosi ritardata di alcune malattie.

Uno studio recentissimo sugli screening, ha mostrato che quello al seno comporta una riduzione della spesa ospedaliera che si aggira sul 18 per cento, grazie alla diagnosi precoce. Un miliardo è il costo sociale delle mancate vaccinazioni, su cui incombe il rischio più alto di percezione di veridicità di idee come quella del collegamento con l'autismo. In vertiginoso aumento negli ultimi anni, le fake news hanno contribuito alla riduzione dell'efficacia delle strategie preventive, alimentando dubbi, diffidenza, ansia e preoccupazioni.Non si chiamavano fake news, ma circolavano anche nell' Ottocento «le accuse paradossali» contro la vaccinazione antivaiolosa, fatte per colpire «l'immaginazione delle moltitudini», accusavano le autorità sanitarie del tempo. Erano trasmesse da gruppi di oppositori che calcavano la mano sui possibili effetti dell'oscura 'materia vaccinale' che passava di braccio in braccio. Non c'era Internet, ma le voci circolavano nelle comunità inducendo al rifiuto al vaccino.

Resta un fatto, incontestabile, a fronte delle fake news di ogni tempo contro le vaccinazioni. Le quali hanno dalla loro una serie di risonanti successi come l'eradicazione del vaiolo e la vittoria contro temibili malattie infettive. Mentre nessuna delle vecchie e nuove previsioni degli "antivaccinisti" ha resistito alle dure prove del tempo e della scienza.

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