La Nuova Sardegna

Caos continuità, dal governatore Solinas pressioni su Roma

Luca Rojch
Caos continuità, dal governatore Solinas pressioni su Roma

La Sardegna subisce un doppio monopolio: Onorato sul mare, Alitalia nei cieli - L'EDITORIALE

07 ottobre 2020
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Il diritto all’immobilità i sardi l’hanno già conquistato, ma forse iniziano ad accorgersene solo ora. Alitalia può permettersi di tagliare voli, costringere chi vive nell’isola all’incertezza dei collegamenti, a rendere impossibile andare e tornare dalla penisola in giornata. E di fatto ha trasformato le leggi del bando della continuità in timidi suggerimenti. In teoria non potrebbe cancellare un volo, dovrebbe essere multata in modo pesante. In pratica decide numero di voli e orari. E non sarà sanzionata. Il motivo è semplice, anche se la Regione non può dirlo. La Sardegna subisce un doppio monopolio: Onorato sul mare, Alitalia nei cieli.

Non esiste una alternativa alla compagnia di bandiera finita in amministrazione controllata. L'assessore Giorgio Todde può solo far finta di rigare le fiancate di Alitalia, perché la sua forza, e quella della Regione in generale, è minima. Sanno che sarà l'unica a partecipare al prossimo bando, sempre che non fallisca prima. Sanno che senza Alitalia il bando della Continuità territoriale, costruito con fatica e non ancora pronto, potrebbe schiantarsi prima del suo decollo. La compagnia di bandiera continuerà nei prossimi mesi a viaggiare verso l'isola pensando ai propri utili e non al diritto alla mobilità dei sardi. Ma la colpa non è solo di questa giunta. In questi decenni non è mai stato costruito un mercato dei trasporti aperto e appetibile. Ci si è affidati al modello low cost, si pagavano le compagnie per portare turisti nell'isola. Finita l'estate finisce il modello. Ma i sardi e le loro esigenze di collegamenti per tutto l'anno restano fuori da questo meccanismo di business. In passato Meridiana, diventata poi la schiantata Air Italy, aveva garantito l'esistenza di un reale mercato. La compagnia ha sempre avuto la Sardegna al centro del suo business. Sede, centro di manutenzione, rotte. Tutto aveva come punto di partenza l'isola. Ma Il fallimento della compagnia che aveva alle sue spalle l'Aga Khan e il Qatar ha di fatto spazzato via l'unico reale competitor di Alitalia. Il risultato è il monopolio, anche se strisciante e non dichiarato.

Il governo si è disinteressato del crack di Air Italy, la Regione è rimasta a guardare, lo tsunami del Covid ha creato la perfetta cortina fumogena che ha nascosto l'operazione di smontaggio della compagnia di bandiera sarda. E in pochi si sono accorti che la fine di Air Italy portava con sé anche la fine di una certezza: avere un vettore che garantisse ai sardi il diritto alla mobilità.L'assessore Todde ha fatto il massimo per convincere Alitalia a ripristinare le rotte. Ma forse in questo momento servirebbe l'intervento diretto del governatore Christian Solinas con il governo. Un'azione che vada al di là del singolo episodio. Non solo il volo cancellato, ma il futuro sempre più nero per i cieli sardi. L'unica compagnia che garantisce la continuità è tecnicamente fallita. Perde 2 milioni di euro al giorno, qualcosa come 15 euro a passeggero. Vola solo grazie ai soldi che il governo continua a iniettare su bilanci disastrosi. Quando Alitalia avrà bruciato anche l'ultimo centesimo pubblico la Sardegna resterà isolata e i sardi godranno del loro diritto all'immobilità.

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