La Nuova Sardegna

Tecnologia

Non demonizzate l’intelligenza artificiale

di Plinio Innocenzi
L' Intelligenza artificiale
L' Intelligenza artificiale

Sembra predominare la comunicazione della paura che l’uomo sia sopraffatto dalle macchine, come era stato predetto in 2001 Odissea nello spazio e in Terminator

06 febbraio 2024
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L’inizio del 2024 si apre con un insieme di speranze e paure ispirate dalla difficile situazione nel mondo. Non solo i conflitti che hanno caratterizzato l’anno passato ma anche il cambiamento climatico. Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e questo è un dato scientifico ormai assodato che dovrebbe aver convinto anche i più scettici. La soluzione a questo problema non è né semplice né immediata e richiede uno sforzo collettivo che non può prescindere dal coinvolgimento di tutti i paesi.

Il mondo post-pandemia tuttavia non è mai stato così frammentato e le istituzioni sovranazionali come l’Organizzazione della Nazioni Unite sembrano impotenti nella risoluzione delle crisi. Il cambiamento climatico è affrontato in modo contradditorio, imponendo scelte dall’alto come l’utilizzo delle auto elettriche, o viceversa con una nuova forma di populismo ambientalista che da una parte cerca di richiamare l’attenzione imbrattando opere d’arte e dall’altra orchestra campagne contro tutto, dalle pale eoliche al fotovoltaico. Contraddizioni e paure che sembrano dominare anche un altro scenario quello dell’intelligenza artificiale (AI). In questo caso sembra predominare la comunicazione della paura che l’uomo sia sopraffatto dalle macchine, come era stato predetto in 2001 Odissea nello spazio e in Terminator. Ebbene sono passati 23 anni e ancora l’uomo è decisamente al centro delle decisioni. Strano però che si sottolineino i pericoli dell’AI quando l’anno è stato inaugurato con le minacce di invasione di Taiwan, di radere al suolo l’Ucraina, distruggere Israele e Gaza, solo per citare alcuni esempi di buoni propositi. Ce n’è per tutti i gusti, guerrafondai, dittatori e autocrati non hanno bisogno dell’aiuto dell’intelligenza artificiale per elaborare i loro piani di morte e distruzione o per sottomettere e controllare i propri concittadini. Intanto è passato ormai oltre un anno da quando l’AI è divenuta una realtà quotidiana. Un anno in cui le previsioni e paure non si sono per ora concretizzate ma durante il quale abbiamo cominciato a familiarizzarci con il nuovo strumento e imparato a usarlo. È un sistema ancora in evoluzione, come un bambino che sta imparando a comunicare, e come i bambini apprende ed evolve utilizzando le informazioni che gli vengono fornite. L’intelligenza artificiale non è solo quella di chat GPT, si ritrova ormai quasi ovunque ed è uno strumento che permette di utilizzare le nuove tecnologie in modo più efficiente e produttivo. Nel frattempo, quando ancora non ci siamo abituati a chat GPT, Microsoft ha elaborato Copilot, ossia il Copilota, che ha integrato nei suoi programmi e che rappresenta un nuovo salto evolutivo nell’utilizzo dell’AI nei nostri computer e come strumento di lavoro quotidiano. Di fronte a questi cambiamenti così veloci si può reagire in molti modi, ad esempio con la paura del nuovo o con l’entusiasmo dei neofiti. Alimentare insensatamente la paura, o invocare un principio di precauzione che piace tanto ai filosofi ma seguendo il quale Cristoforo Colombo non avrebbe mai scoperto l’America, è però quasi altrettanto pericoloso delle supposte insidie dietro queste nuove tecnologie che hanno la capacità di diffondersi in modo virale. A scuola ci hanno prima vietato l’uso delle penne Bic, perché solo con le matite si imparava a scrivere bene, poi vietato i primi calcolatori portatili perché si disimparava a fare di conto, poi guai a usare i computer perché tanto si fa tutto con le macchine da scrivere. Combattere le innovazioni e temerle è parte della natura umana, ma ci saranno sempre i più curiosi e intelligenti che invece ne trarranno il massimo vantaggio. Pertanto proprio di fronte a queste grandi innovazioni invece di guardare al passato è meglio riflettere su come utilizzarle al meglio e prepararsi. Spirito critico, cultura e la razionalità del metodo scientifico sono strumenti che possono proteggere come corazze, utilizziamoli, non c’è macchina o AI che potrà competere.

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