La Nuova Sardegna

Oristano

Randagismo, i volontari accusano il Comune

di Cristina Diana
Randagismo, i volontari accusano il Comune

Terralba, l’allarme dell’associazione Anta è anche una richiesta d’aiuto «Nel 2013 la situazione è peggiorata e l’amministrazione la ignora»

13 febbraio 2014
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TERRALBA. «La situazione è fuori controllo e non riusciamo a sostenerne da soli tutto il peso». L’associazione Anta, che da 10 anni lavora nella cittadina per la tutela degli animali, lancia un grido d’aiuto all’amministrazione locale: a fronte di emergenze sempre più gravi e frequenti, la presenza delle istituzioni si fa più inconsistente. «Nel 2013 non solo non vi è stato un segno concreto da parte vostra, ma vi è stato un peggioramento della situazione, incremento degli abbandoni, violenze sugli animali da noi puntualmente segnalate, ma ignorate», scrive Anna Rita Deiana, presidente dell’associazione, in una lettera destinata al sindaco Pietro Paolo Piras e all’assessore all’ambiente Gianfranco Perra. «Abbiamo dovuto impedire che una bestiola uccisa in un incidente d’auto venisse smaltita come un rifiuto umido, altri due cagnetti uccisi in un incidente aspettano giustizia perché il loro proprietario non è stato neppure convocato per spiegare cosa facessero lì i suoi cani, un altro sparato in pieno giorno in una zona periferica dove le persone vanno a camminare».

Una situazione sempre più grave dunque, dove all’aumento di cani e gatti uccisi o rubati si unisce alle carenze del comune: «Per l’ennesima volta siamo intervenuti in situazioni che continuano a non essere risolte. Ad esempio le cagnette di Marceddì: a quante altre nascite dovremmo assistere prima che venga chiesto l’intervento della Asl per la loro sterilizzazione? Al corso di aggiornamento sul Randagismo svolto dalla Asl, erano assenti i nostri vigili – si legge ancora nella lettera –. Riguardo al nostro canile comunale, si continua ad ignorare che la struttura ha bisogno di interventi di modifica, nel frattempo che voi ci pensate noi stiamo lavorando per voi, 24 ore su 24, e anche per la parte per cui altri sono pagati per svolgerli». La protesta dell’Anta che mette in campo una serie di dati: «Grazie alla nostra attività il 2013 si è concluso con l’adozione di ben 30 cani, che vuole dire un risparmio di 27 mila euro del canile; sono stati ritrovati altri 30 cani persi e riconsegnati ai proprietari, i quali potevano diventare potenziali randagi, sono stati prenotati per il microchip 45 cani, che però ancora attendono di essere convocati, e qualcuno di questi, già sparito o deceduto perché lasciato libero – continua Deiana –. Tanti i soccorsi di animali feriti poi riconsegnati ai proprietari o fatti adottare, senza inviarli al canile convenzionato, grazie all’attività di volantinaggio. Abbiamo finito le risorse umane ed economiche, e scarseggia la fiducia nei vostri confronti, tanto che sarete voi a dover spiegare ai cittadini il fallimento del programma di governo scritto per la vostra elezione, al riguardo del randagismo ed alla istituzione dell’ agenzia per gli animali e la collaborazione con le associazioni».

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