La Nuova Sardegna

Oristano

la crisi in comune

I dissidenti del Pd non chiedono posti ma li vogliono

di Enrico Carta
I dissidenti del Pd non chiedono posti ma li vogliono

ORISTANO. Piovono smentite. Arrivano dai diretti protagonisti dell’agitato momento politico. La giunta Tendas traballa sotto il fuoco amico (?) di una parte del Pd e l’agone politico oristanese ormai...

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ORISTANO. Piovono smentite. Arrivano dai diretti protagonisti dell’agitato momento politico. La giunta Tendas traballa sotto il fuoco amico (?) di una parte del Pd e l’agone politico oristanese ormai si è trasformato in una sorta di Ok Corral, dove i sostenitori del sindaco e chi invece chiede un cambio di passo e, soprattutto, di facce si sfidano continuamente a duello.

Così, il giorno in cui escono le voci dell’incontro tra i critici e il sindaco, avvenuto sabato, gli stessi che lo attaccano ritengono di aver subito un’imboscata. Ovviamente dalla fazione opposta, ovvero quella che sta con Guido Tendas. Il pomo della discordia è quello degli assessorati che i consiglieri Giuseppe Obinu e Valerio Spanu avrebbero chiesto al sindaco. Eccoli che di fronte alla notizia, entrambi trasecolano. Il consigliere Valerio Spanu è conciso e parla di «Volgarità che subiamo dal luglio del 2013». E quel «noi» comprende evidentemente gli altri tre componenti del gruppo del Pd che si sono uniti alla rivolta che potrebbe mandare gambe all’aria giunta e consiglio comunale dopo nemmeno due anni di governo cittadino, ovvero Lucia Mocci, il più defilato Alberto Granese e il capogruppo Giuseppe Obinu. Quest’ultimo è anche il più deciso nello smentire: «Ci siamo visti col sindaco, ma non abbiamo assolutamente chiesto l’assessorato. Chi dice il contrario, mente e lo fa volutamente perché non era presente all’incontro». Poi, siccome la politica è anche l’arte del ragionamento – non sempre eccessivamente semplice per chi la politica non pratica –, aggiunge: «Non abbiamo chiesto l’assessorato, non lo chiederemo, ma non significa che non lo vogliamo».

Insomma, si rischia di perdersi nei mille rivoli del pensiero umano. Oggi ci sarà il classico incontro che precede i consigli comunali, dove si cercherà di evitare lo strappo. La minaccia del primo cittadino era stata che se i quattro dissidenti non si presenteranno in aula, rassegnerà le dimissioni non ravvisando più le condizioni per andare avanti.

La situazione intanto esce dai confini strettamente cittadini. E mentre atrtaverso i capigruppo Roberto Martani, Peppe Lai e Giampaolo Lilliu, gli altri gruppi di maggioranza ribadiscono la loro fiducia nel sindaco, i big provinciali del Pd iniziano a muoversi. Il sindaco ha incontrato i consiglieri regionali Antonio Solinas e Mario Tendas, che però sono su posizioni differenti. Il primo incoraggia il rimpasto: «Non mi pare sia una situazione da vivere in maniera così drammatica – spiega –. Non è detto che il momento giusto per farlo sia questo, ma alla fine dell’estate si può rivedere qualcosa». Mario Tendas invece è più vicino alla linea del sindaco: «Il Pd è solo Obinu, Spanu, Mocci e Granese? O il Pd è anche il sindaco, gli assessori Maria Obinu ed Efisio Sanna e gli altri consiglieri? Non confondiamo le posizioni personali con quelle dell’intero partito». Segnali che la partita non si gioca solo in piazza Eleonora.

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