La Nuova Sardegna

Oristano

Strada disastrata, una petizione con sessanta firme

di Michela Cuccu

ORISTANO. Sessanta firme per chiedere al Comune la sistemazione della strada. Non una strada qualunque, ma quella che tantissime famiglie devono percorrere più di una volta al giorno per andare a...

2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Sessanta firme per chiedere al Comune la sistemazione della strada. Non una strada qualunque, ma quella che tantissime famiglie devono percorrere più di una volta al giorno per andare a casa o recarsi al lavoro nei campi. Una strada di campagna appunto, che porta a Pasturas e Fenugheda, nell’agro di Donigala dove nel corso degli anni, in tanti sono andati a vivere. La mancanza di interventi di manutenzione ha però trasformato la strada in un percorso stile Camel Trophy. «Voragini provocate dalle piogge e dall’incuria delle amministrazioni preposte alla manutenzione delle strade di campagna, compresa la mancata falciatura delle siepi», si legge in una petizione rivolta al sindaco e depositata proprio ieri mattina all’Ufficio del protocollo. «Ogni anno i contadini e gli abitanti della zona e i contadini devono destreggiarsi con le auto in continue gimkane, su una strada diventata pericolosissima anche da percorrere in moto o in bicicletta».

I firmatari della petizione che definiscono la situazione «intollerabile», sollecitano il Comune affinchè «attivi gli enti preposti alla manutenzione, che crediamo debba essere ordinaria e continuativa».

Anche di recente una delegazione di residenti e agricoltori è stata ricevuta dall’assessore comunale ai Lavori pubblici, Efisio Sanna, al quale hanno spiegato il problema. Evidentemente però, hanno deciso di sollecitare ulteriormente l’amministrazione. Da qui la petizione depositata ieri, che contiene quasi un ultimatum. «Se non avremo risposte nel minor tempo possibile – scrivono infatti – ci troveremo costretti a rivolgerci ad un legale per chiedere la soluzione del problema e risarcimenti in caso di danni gravi alle autovetture e alle persone, causati dalla presenza non più tollerabile delle buche».

Primo piano
Polemica di Pasqua

Coldiretti a Brambilla: «I nostri agnelli sono cultura, non crudeltà»

di Serena Lullia
Le nostre iniziative