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Campo sportivo ed espropri, Pro loco denuncia il Comune

SIMAXIS. Torna in tribunale la vicenda dell’esproprio delle terre su cui è stato realizzato il campo sportivo comunale. Le carte hanno fatto capolino sulla scrivania del giudice per le indagini...

28 maggio 2014
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SIMAXIS. Torna in tribunale la vicenda dell’esproprio delle terre su cui è stato realizzato il campo sportivo comunale. Le carte hanno fatto capolino sulla scrivania del giudice per le indagini preliminari Silvia Palmas a seguito di una denuncia del presidente della Pro Loco del paese, Nicola Cherchi. Il quale sostiene, tramite il suo avvocato Gianfranco Sollai, che esista un falso nel certificato di destinazione urbanistica dell’area. L’ufficio tecnico comunale in tale documento, emerso durante il processo davanti alla Corte d’Appello di Cagliari, ha dichiarato le terre espropriate come zona agricola e “non comprese all’interno delle zone omogenee A, B, C e D definite dallo strumento urbanistico allora vigente”. Quindi, non edificabili.

La dichiarazione dell’ufficio tecnico comunale però, sempre secondo la denuncia — così come peraltro emerso anche in sede di giudizio di secondo grado —, non coincide con il piano di fabbricazione del 1969, dove il lotto risulta vincolato come “zona sportiva” e quindi definito “zona B”. Una definizione confermata dal piano urbanistico del 1984 che definisce le aree servizi S, come quella del campo sportivo, appartenenti alle zone omogenee di tipo B. Quindi, edificabili.

Il pubblico ministero Armando Mammone, nell’udienza preliminare di giovedì scorso, ha chiesto l’archiviazione, in quanto “non sono emerse responsabilità di terzi per il fatto ipotizzato”. L’avvocato Gianfranco Sollai ha però proposto opposizione alla richiesta di archiviazione, motivandola con la tesi che il responsabile sarebbe facilmente individuabile con l'acquisizione agli atti della copia del certificato di destinazione urbanistica. Il gip si è riservato per analizzare le carte e prendere una decisione, la data dell’udienza deve essere ancora fissata. Nel dicembre del 2013 la vicenda dell’esproprio — risalente al 1977 — delle terre su cui è stato realizzato il campo sportivo comunale si è trasformata in una condanna della Corte d’appello che ha imposto un maxi risarcimento da 270mila euro a carico del Comune. (cat.co.)

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