Divieti tecnici e coliformi, analisi a sud di Porto Alabe
TRESNURAGHES. Nella marina di Tresnuraghes i punti di balneazione, dove l’Arpas esegue i prelievi per il controllo della salubrità delle acque, sono sei. Tra questi c’è anche il limite sud della...
TRESNURAGHES. Nella marina di Tresnuraghes i punti di balneazione, dove l’Arpas esegue i prelievi per il controllo della salubrità delle acque, sono sei. Tra questi c’è anche il limite sud della spiaggia di Porto Alabe, dove da qualche giorno campeggia il cartello di divieto di balneazione. E se sarà pur vero che la interdizione è legata alla posizione (acque antistanti le foci dei fiumi, in questo caso il rio Jana), è anche vero che i rilevamenti del 21 luglio scorso hanno evidenziato la presenza di coliformi fecali. Un nuovo rilevamento è stato compiuto due giorni fa, ma i risultati non sono ancora noti.
La porzione di litorale presa in considerazione, in questo caso, è di poco più di 1300 metri, come si evince dalla circolare regionale che indica le acque di balneazione per la stagione 2014. Sono 660 punti di prelievo in tutta l’isola, individuati dal ministero dell’Ambiente, Regione e Arpas, e monitorati nel periodo che va dal primo aprile al 30 settembre. Per quanto riguarda Porto Alabe, la verifica viene ripetuta perché non è detto che la presenza di coliformi sia costante. Potrebbe essere un fatto occasionale. E soprattutto, è importante scoprire quale sia la fonte dell’inquinamento: scarichi privi delle cautele previste dalla legge, impianti mal funzionanti, o scarichi fuori norma.
L’Arpas, nell’esecuzione dei controlli, compie tutte le segnalazioni alle istituzioni che hanno una competenza sulla materia. Se le analisi di laboratorio evidenziano anomalie, vanno inoltrate alle autorità. Ma questo non significa che il tratto di mare sotto esame sia inquinato. Nel senso che il divieto di balneazione è una misura estrema, fatti salvi i casi previsti dalla legge (come ad esempio la prossimità con le foci), tanto più nella stagione delle vacanze. Ma anche quando il divieto è tecnico, nulla vieta il controllo ulteriore da parte dell’Arpas. Come nel caso di Porto Alabe. Cautele che alla fine sono una garanzia per tutti.
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