La Nuova Sardegna

Oristano

Ricorso contro l’appalto per ristrutturare la piscina

di Enrico Carta
Ricorso contro l’appalto per ristrutturare la piscina

La ditta seconda classificata chiede di annullare l’assegnazione dei lavori Due consiglieri presentano un’interrogazione: «Il Comune sospenda tutto»

24 giugno 2015
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ORISTANO. L’appalto per la piscina rischia di sprofondare prima ancora che venga definitivamente assegnato. A farlo morire annegato potrebbe essere una serie di irregolarità che hanno generato il doppio colpo assestato nei giorni scorsi al procedimento curato e seguito dal settore Lavori pubblici dell’Ufficio tecnico comunale, il cui responsabile è l’ingegnere Walter Murru.

Il primo pugno è il ricorso della cooperativa All Together, seconda classificata nella gara d’appalto che aveva visto solo due partecipanti, una delle quali, la Raffaello Pellegrini in associazione temporanea con la Acqua Sport, aveva vinto la gara; il secondo pugno è l’interrogazione presentata dai consiglieri indipendenti Mariangela Massenti e Marco Piras che chiedono l’annullamento della gara d’appalto in autotutela.

Ci sarebbero delle irregolarità nell’intera procedura e se si dovesse arrivare all’assegnazione dei lavori e della gestione quasi trentennale della piscina e queste irregolarità dovessero poi essere certificate addirittura dalla magistratura, l’amministrazione si esporrebbe a una causa per risarcimento danni milionaria che va ben oltre l’entità dell’appalto da un milione e 600mila euro, proprio perché alla vincitrice spetterà anche la gestione grazie alla quale potrà far fruttare il proprio impegno economico nella ristrutturazione.

Meglio stare in campana. I dubbi iniziano infatti ad essere parecchi e, se l’interrogazione dei due consiglieri ancora non li espone perché questo accadrà nel momento in cui se ne discuterà in aula, il ricorso della All Together è alquanto dettagliato. In numerosi punti vengono indicate irregolarità nella procedura e addirittura nella modalità con cui la Raffaello Pellegrini ha partecipato alla gara d’appalto.

Partendo da quest’ultima si notano correzioni, cancellature, pagine in eccesso rispetto a quelle massime richieste, ripetizioni di elementi migliorativi del progetto ai quali è stato assegnato punteggio più di una volta. Basta questo per far finire sott’acqua l’aggiudicazione dell’appalto? Lo dirà il tempo, ma se non bastasse, c’è anche dell’altro. Il ricorso fa a pezzi la formazione e l’operato della commissione dalla quale si era autosospeso l’architetto Gabriele Manca al cui posto è stato poi nominato il geometra Stefano Lochi. Questo lo renderebbe incompatibile già di per sé, ma in più sarebbe il perno di un conflitto d’interessi nel momento in cui aveva preso parte, con contratto da tecnico esterno per conto del Comune, alla predisposizione dei documenti di gara e alla progettazione dell’appalto per la costruzione del nuovo mega palasport. Chi vinse quella gara? La ditta Raffaello Pellegrini. E allora i dubbi iniziano a essere parecchi. Dovrà fugarli l’Ufficio Tecnico, dovranno cancellarli i provvedimenti della giunta.

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