La Nuova Sardegna

Oristano

Pista inagibile, la rabbia dei cavalieri

di Roberto Petretto
Pista inagibile, la rabbia dei cavalieri

Niente omologazione per il galoppatoio: saltano le manifestazioni equestri in programma nel fine settimana

26 settembre 2015
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ORISTANO. Un pasticcio che manda per aria uno degli appuntamenti principali del Settembre oristanese e della festa di Santa Croce. La corsa all’anello e la rassegna regionale di pariglie acrobatiche, in programma per questo fine settimana, non si faranno. Ma questo, paradossalmente, è solo uno degli aspetti di una vicenda che potrebbe portare a una clamorosa protesta dei cavalieri della Sartiglia che, attraverso la propria associazione, gestiscono da sei anni la struttura realizzata in un terreno di proprietà del Comune di Oristano, situato però nel territorio del Comune di Santa Giusta.

La pista di “Cort’e Baccas” non è agibile. O, meglio, la commissione provinciale pubblici spettacoli non ha concesso l’agibilità per le manifestazioniin programma da tempo in questo fine settimana. Si parla di tempi troppo stretti: la richiesta sarebbe arrivata in ritardo e non sarebbe stato possibile riunire la commissione al completo per una decisione realmente efficace. Una situazione contorta che ha persino convinto il sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus, che avrebbe potuto assumersi la responsabilità dell’evento e autorizzarlo comunque, a soprassedere. Quindi niente manifestazioni equestri in questo fine settimana. Ma c’è di più: il presidente dell’Associazione cavalieri Sa Sartiglia, Peppe Catapano, che insieme agli altri associati combatteva da anni per avere una struttura agigibile in modo definitivo e utilizzabile in occasioni di manifestazioni di questo tipo, ha riconsegnato le chiavi della struttura al sindaco Guido Tendas e al direttore della Fondazione Sartiglia, Francesco Obino. «Adesso basta - dice Catapano -. La commissione giustamente ha negato il nulla osta. Eravano stati avvertiti lo scorso anno: senza la realizzazione di alcuni interventi sulle uscite di sicurezza non sarebbe stato possibile organizzare il Palio di Santa Croce. Il Comune non ha fatto nulla quindi non ci abbiamo neanche provato e abbiamo puntato su una corsa all’anello».

Ma non c’erano i presupposti neanche per questa seconda opzione. Da qui la decisione di restituire le chiavi della struttura e di programmare azioni di protesta più clamorose: «Siamo pronti a scendere in piazza portando i nostri cavalli», annuncia Peppe Catapano. «Protesteremo educatamente, ma con fermezza. Credo che gli oristanesi saranno dalla nostra parte. Chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di svolgere le nostre manifestazioni dignitosamente».

Il presidente dell’Associazione cavalieri ricorda anche che in questi sei anni il Comune ha fatto ben poco per migliorare e mettere in sicurezza il galoppatoio. «Ci hanno dato un terreno, hanno predisposto la superficie, tra l’altro sbagliando, la prima volta, e poi nulla. Sinora noi soci ci abbiamo impiegato 35mila euro. Ora vorremmo una struttura che funzioni, omologata in modo definitivo e possibilmente a casa nostra. A Oristano».

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