Risorse termali, legge per i comuni
Fordongianus, in Regione proposta per dare più strumenti alle amministrazioni
FORDONGIANUS. Le amministrazioni dei Comuni termali l’avevano invocata a più riprese negli ultimi anni, ma la legge di riordino del settore che riconosce agli enti locali una titolarità nelle concessioni minerarie e un ruolo diretto nella gestione delle risorse del sottosuolo non era mai andata oltre le fasi preliminari. Con l’approdo in quinta commissione regionale della proposta si spera in una svolta. I suoi patrocinatori hanno assunto l’impegno d’inserire la discussione nell’agenda della Commissione dell’Industria e delle Attività estrattive per il mese di giugno. Il passaggio in consiglio regionale tuttavia non è automatico. Non si concretizzò neppure nel 2011, quando le proposte furono addirittura cinque. Questa volta, però, l’aria che tira alimenta la speranza delle amministrazioni dei paesi termali di avere uno strumento in grado di attribuire potere decisionale e gestionale ai Comuni. La condivisione di quest’idea qualche anno fa aveva portato sei municipalità a confluire nel sistema termale sardo, per dare più incisività alla rivendicazione di un ruolo di primo piano nella ricerca e nell’uso del patrimonio idrotermominerale e geotermico. Quel riconoscimento ora potrebbe essere a portata di mano. Lo sperano le amministrazioni di Fordongianus, Sardara, Viddalba, Bultei, Santa Maria Coghinas e Benetutti, che hanno condiviso la proposta di legge sottoscritta dai consiglieri regionali Antonio Solinas, Mario Tendas, Deriu, Comandini, Forma, Sabatini, Cozzolino, Meloni, Piscedda e Moriconi. Gli obiettivi indicati nel testo sono quelli di definire gli strumenti di programmazione regionale che delineino le direttive per lo sviluppo sostenibile, di dotare gli enti locali di un piano comunale delle risorse idrotermali e geotermiche teso a disciplinare le procedure legate al rilascio dei permessi di ricerca e delle concessioni, e di riconoscere alle comunità locali la priorità nell’utilizzo e nella gestione di queste ricchezze naturali. «Il primo passo era quello di fare la legge, che è lo strumento per gestire la risorsa termale. È fondamentale che i Comuni abbiano un ruolo e questa legge glielo riconoscerebbe», ha commentato il sindaco Serafino Pischedda. A Fordongianus il termalismo porta migliaia di presenze e da qualche anno questo notevole afflusso si traduce in una concreta ricaduta economica per effetto della tassa di soggiorno. Nel 2015 le oltre 39.000 presenze (23.000 arrivi con soggiorni in molti casi di tre giorni) hanno portato nelle casse dell’ente più di 69.000 euro, rendita da reinvestire nella riqualificazione urbana e in attività di promozione turistica.(mac)