Il blitz scatta all’alba, ombrelloni e sedie via dalle spiagge
S. Vero, sequestrate le attrezzature lasciate dalla notte La Guardia costiera: occupazione abusiva dell’arenile
SAN VERO MILIS. A essere buonisti, verrebbe da chiamarla concezione domestica della spiaggia. Tradotto: la spiaggia è casa mia, e ci metto la bandierina. Anzi, l’ombrellone. E se non basta, vai con lettino, telo mare, tavolino e anche sedietta. Tutti segnaposto che neanche Monopoli.
Non funziona così. Per i primatisti dell’arenile, quelli che al mattino arrivano in spiaggia e hanno già un posto in prima fila, la regola vale solo se ombrelloni e quant’altro lo piazzano al mattino. Non li si può lasciare la sera prima. Lo hanno ricordato ieri, gli uomini della Capitaneria di porto - Guardia costiera di Oristano, che dalle 5.30 sino alle 8 hanno dato vita a un blitz vero e proprio sui litorali di “Putzu Idu, Sa Rocca Tunda, Su Pallosu e S’Arena Scoada”. Spiagge meravigliose nel territorio di San Vero Milis, dove i “furbetti dell’ombrellone” si danno spesso da fare. Tradotto in termini tecnici, l’operazione segnaposto con ombrelloni si chiama occupazione abusiva delle spiagge.
Il bottino recuperato dagli uomini della Capitaneria è di 8 ombrelloni, 2 lettini da spiaggia, 3 sedie sdraio ed 1 tavola da surf. Il comandante della Capitaneria di Oristano, Erminio di Nardo: «L’ordinanza balneare della Regione è molto chiara. “È vietato… lasciare, oltre il tramonto del sole, sulle spiagge libere, ombrelloni, sedie a sdraio, tende o altre attrezzature comunque denominate”. Molti fanno finta di non saperlo, o pur sapendolo, ci provano comunque». Certamente nell’affollato agosto il malcostume di “ombrellone selvaggio” torna utile per avere un posto al sole, nel senso letterale del termine. Oltre che la Capitaneria, si muove la Forestale, e, un po’ meno, i Comuni. Sarà che la maggior parte delle persone che ritiene la spiaggia un’estensione della proprietà, ha, inutile nasconderlo, proprio la casa a ridosso della spiaggia.
Il fenomeno dell’occupazione selvaggia è presente anche di giorno. Nel senso che in molti arrivano presto, sistemano l’accampamento e poi vanno via. Per le occupazioni quotidiane: spesa, pranzo da avviare eccetera. E con calma arrivano, quando il popolo che magari macina chilometri per godere di un pezzo di mare, si è nel frattempo imbufalito facendo lo slalom tra ombrelloni, surf, canottini e salvagenti enormi lasciati a futura memoria dai proprietari. Si può fare, certo. Non è educato, non è simpatico, ma non è nemmeno vietato. Non si sta parlando di chi magari si sposta per andare a fare il bagno, prendere il caffè o il gelato, ci mancherebbe.
Ieri mattina, in Capitaneria, è arrivata la telefonata indignata di un signore che aveva lasciato nottetempo il suo ombrellone e che non l’ha ritrovato, visto il blitz della Guardia costiera. «Mi avete rubato l’ombrellone», ha detto. Gli è stato risposto che, niente affatto; solo un sequestro, perchè si è infranta l’ordinanza. L’ombrellone, comunque, come tutte le altre cose sequestrate, sono a disposizione dei legittimi proprietari. Basta presentarsi alla Capitaneria di porto e reclamare il maltolto. Soltando, bisognerà pagare 200 euro di multa. Difficile credere che si presenterà qualcuno.
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